
Putin all’Italia sulla Libia, chi ha rotto (la Nato), paghi
Putin a Mattarella parla chiaro: “Chi ha distrutto la stabilità della Libia è stata la Nato. Ora deve trovare una soluzione”. Ma qualche problema lo ha anche la Russia, aspirante potenza egemone del Mediterraneo che non può, nel bordello Libia, schierarsi troppo apertamente a favore dell’uomo forte di Bengasi Khalifa Haftar nell’attuale guerra civile libica. Errore russo e generale pippa, che Tripoli, quando mai sarà, la raggiungerà solo per accordo politico.
A Mattarella che chiedeva a Putin perché la Russia fosse così schierata con Haftar, Putin risponde con franchezza: “Caro Presidente, noi siamo fuori, non vogliamo in alcun modo essere coinvolti nel conflitto.” Il Presidente russo non ha nascosto le sue preoccupazioni che ha condiviso con il Papa e con il premier Conte oltre che con Mattarella, precisa nel dettaglio Gerardo Pelosi su EastWest.
Con segnali allarmanti anche per noi, e non solo per qualche ignibile ricatto sui migranti. Secondo Mosca centinaia di combattenti islamici, provenienti dalla Siria, stanno infatti affluendo in Nord Africa e possono rendere la situazione in Libia ancora meno governabile. E la sponda per gli jihadisti non è Haftar ma molte milizie vicine al nostro protetto Sarraj.
Il leader del Cremlino ha insistito su chi ha la colpa di tutto questo. “Non sarebbe male ricordare da cosa tutto è cominciato.” “Chi ha distrutto la stabilità della Libia è stata la Nato che ha deciso di bombardare e distruggere la statualità libica nel 2011. Tocca dunque alla Nato, ora, fornire le soluzioni per ristabilire la Libia anche come entità politica”. Off record e senza virgolette, Mosca può dare una mano, “ma non vuole affatto essere coinvolta.”
Putin con Conte in coro hanno insistito sulla necessità di arrivare quanto prima a un “cessate il fuoco” ed equidistanza russa con Serraj e Haftar promessa. Conte paga pegno e ammonisce Serraj invitandolo “ad assumersi le sue responsabilità e a fare di tutto perché crisi umanitarie non esplodano”. Migranti e senza ricatti e qualche disumanità in meno.