«Spinte egoistiche Usa illimitate», Putin vs Trump e le navi si sfiorano
Se lo conosci lo eviti.
Putin pentito su Trump
«Spinte egoistiche Usa illimitate», Putin vs Trump e le navi si sfiorano
Putin che sta per prendere la parola alla seduta plenaria del Forum Economico di San Pietroburgo, e nel Mar cinese orientale due navi militari, una russa e una americana, sfioravano la collisione perché uno dei due comandanti vuol fare il bullo, e siccome nessun matto arriva a quel ruolo di comando, la provocazione sfida è gesto politico voluto.
«Scontro e crisi diplomatica evitata di un soffio, ma ulteriore dimostrazione di quanto i rapporti tra Mosca e Washington siano tesi», commenta Yurii Colombo da Mosca. Dal Manifesto a La Stampa, che rileva come «I giochi di guerra fra Russia e Stati Uniti si spostano dall’Europa all’Oriente». E anche Repubblica parla di «Una storia che ha il sapore di Guerra fredda».
Ieri mattina nel Mar cinese orientale due navi militari, una statunitense e una russa, hanno rischiato una collisione. Protagonisti, l’incrociatore lanciamissili ‘Uss Chancellorsville’, in missione per la prima volta nel golfo Persico nel 1991 in supporto dell’operazione Desert Storm, la Prima guerra del Golfo, e del cacciatorpediniere anti-sottomarini “Admiral Vinogradov”, varato nel 1987 ed entrato nella flotta russa del Pacifico.
A seguire, ovviamente, il rimpallo di accuse, e la colpa fu… Chiaro a tutti che due navi da guerra di Paesi ‘concorrenti’, che valgono miliardi, con armi da fine del mondo a bordo e che non hanno i freni, non si avvicinano mai così tanto, salvo provocazione e sfida deliberata.
Putin a San Pietroburgo
Nuove tensioni tra Russia a Stati Uniti, è il dato politico certo. Tensioni che Putin nel suo discorso ha sottolineato e analizzato. La Casa bianca attuale indicata come maggiore ostacolo alla soluzione dei principali problemi su scala mondiale. L’economia mondiale entrata in una fase di guerre commerciali e di crescente protezionismo, ad esempio. E la competizione smodata, l’uso delle sanzioni, di cui il principale imputato sono proprio gli Stati Uniti.
«La globalizzazione trasformata in parodia, in una caricatura, da quando le regole internazionali comuni vengono sostituite da leggi, meccanismi amministrativi e giudiziari di un paese o gruppo di stati influenti, di cui fanno parte gli Usa, che estendono la loro giurisdizione in tutto il mondo».
«La frammentazione dello spazio economico globale da parte di spinte egoistiche economiche illimitate, apre la strada a guerre commerciali, a uno scontro senza regole del tutti contro tutti».
Più di così, soltanto l’insulto personale. L’attacco più esplicito e strategico di Putin al ruolo americano nel mondo, Trump al posto nella invisa Hillary poco cambia, in 19 anni della sua presidenza. Mentre Putin parla, alla sua destra sul palco, il presidente cinese Xi Jinping è la solita sfinge ma, ‘leader del soft power’ o meno, sicuramente gongola.
L’attaccabrighe e gli ‘altri’
Sino a ieri la neutralità russa sull’ «affaire Huawei». La Russia sul fronte Hi-tech non gareggia. Ma questa volta Putin rompe la neutralità schierandosi apertamente con Pechino. «La prima guerra tecnologica dell’era digitale in cui qualcuno sta cercando di spingere fuori, senza tante cerimonie, i concorrenti dal mercato globale», la sintesi di Putin. Ma per il presidente russo, la contesa è molto più ampia e grave: «le devastanti conseguenze della monopolizzazione da parte statunitense dell’accesso alle innovazioni tecnologiche».
Mondo avverto, mezzo salvato. Un problema che la Russia conosce assai bene e vive molto male. Mosca semplice esportatrice di materie prime in cambio di alta tecnologia occidentale. O cinese. Per ridurre il gap, che è assieme sicurezza e futuro, il presidente russo ha recuperato antichi toni antimperialistici, rivolgendosi a tutti gli Stati e i cittadini che si trovano al fondo di questa nuova ‘scala sociale tecnologica’.
«I tentativi di monopolizzare la nuova ondata tecnologica e limitare l’accesso ai suoi vantaggi sposta il problema della disuguaglianza globale a un livello completamente nuovo…in sostanza c’è un tentativo di creare due mondi. Uno in cui le persone hanno accesso ai più avanzati sistemi di istruzione, assistenza sanitaria, tecnologie moderne, e un altro dove gli individui restano senza prospettive, non hanno possibilità di uscire dalla povertà».
«Ma un sistema, basato su un’ingiustizia sempre più evidente non sarà mai stabile». Come uscirne? Risposta nazionale da Mosca: «la Russia deve diventare una delle prime 5 potenze del mondo entro il 2024» ha concluso Putin.