
Ministro chiacchierone licenziato, May arrabbiata e Brexit chimera
Il ministro della difesa britannico Gavin Williamson è stato licenziato mercoledì dal primo ministro Theresa May. Colpa, la diffusione di informazioni riservate del National security council dove sarebbe stato deciso di consentire alla cinese Huawei (e con buona pace di Trump) di partecipare in parte alla realizzazione della prossima rete di comunicazioni 5G del Regno Unito. Licenziamento sputtanamento con lettera resa pubblica via agenzia Reuters. «È vitale per il buon funzionamento del governo e per l’interesse nazionale del Regno Unito in alcune delle aree più sensibili e importanti che i membri del National security council (Nsc) – delle nostre Forze armate, delle nostre agenzie di sicurezza e di intelligence e del livello più alto di governo – possano avere discussioni franche e dettagliate nella piena certezza che informazioni e analisi forniti non siano divulgati oltre quell’ambiente fidato».
La notizia era uscita sul Daily Telegraph. Downing Street ha ordinato un’inchiesta per appurare chi era stato a darla al giornale. L’indagine ha indicato il colpevole in Williamson. A sostituirlo sarà Penny Mordant, una conservatrice in ascesa all’interno del partito, che attualmente era ministro dello Sviluppo economico. Negli equilibri di governo non cambia nulla: Williamson era un ‘Tories brexitiano’, o lo è diventato da quando occupa il prestigioso incarico, così come lo è la sua sostituta. Era anche molto ambizioso, nonostante la giovane età: i media lo citavano spesso come uno dei possibili aspiranti alla poltrona di May, non appena quest’ultima darà le dimissioni. Ma per un ministro della Difesa non c’è niente di peggio che l’accusa di avere spifferato alla stampa un’indiscrezione su questioni di sicurezza nazionale.
Va anche detto che era stata proprio Theresa May a promuoverlo, dopo le dimissioni del suo predecessore per un ‘normale’ scandalo sessuale. Per uno scandalo o per l’altro, governo britannico e rischio. Ora le elezioni amministrative, dove si prevede una disfatta per i conservatori. Ma la premier afferma di volere risolvere entro la fine della settimana prossima il negoziato con il Labour alla ricerca di un accordo di compromesso sulla Brexit. .Fonti governative citate dal Guardian riportano infatti che la Premier punta a chiudere i colloqui entro la settimana, intanto dopo l’incontro con le opposizioni. Problemi anche Labour, sull’eventualità di appoggiare un nuovo referendum. Secondo Eurobarometro, in un nuovo referendum, solo il 37% dei cittadini voterebbe per la Brexit, il 45% per restare, mentre il 18% non saprebbe cosa fare.