
Primi S-400 russi ad Ankara, scrive Sputnik, e con la Nato sfida aperta
Se la traduzione dal russo di Grigoriy Sisoev non inganna, vuol dire che uno dei Paesi chiave della Nato ha nella sua capitale i primi armamenti di difesa aerea di fabbricazione russa, gli avversari tecnologici diretti di tutto l’apparato aereo e missilistico dell’Alleanza Atlantica.
Poi alcuni dettagli. «Inoltre le autorità turche potrebbero inviare circa 100 soldati in Russia per imparare ad utilizzare il nuovo sistema di contraerea».
Stringate, modello agenzia, le informazioni russe, ma dettagliate: «I sistemi missilistici antiaerei russi S-400 comprati dalla Turchia saranno schierati in una base militare a nord-ovest di Ankara. Lo scrive il giornale vicino al governo Yeni Safak con riferimento ad una fonte nelle strutture militari del Paese».
Secondo il quotidiano, il primo luogo in cui verranno schierati gli S-400 sarà nella base di Akinci, a 40 chilometri dalla capitale turca.
Si presume che questa base militare, Akinci, diventerà il centro principale per il dispiegamento delle unità di contraerea russa dove verrà condotto l’addestramento, dopodichè le batterie potranno essere trasferite nelle zone del Paese di effettivo schieramento, certamente molto più vicino ai confini con Siria o Israele.
«Inoltre il ministero della Difesa della Turchia e lo Stato Maggiore hanno in programma di inviare 100 militari in Russia nel corso dell’anno per condurre l’addestramento sui nuovi armamenti in dotazione -scrive ancora Sputnik- Allo stesso tempo, come evidenziato dal giornale, prima di recarsi in Russia i militari turchi faranno tappa in Azerbaigian, dove familiarizzeranno con le unità S-300».
Usa, ultimatum alla Turchia sui missili russi S-400 di Mosca, vista come una breccia nella Nato. E Washington schiera i suoi Thaad in Israele. Alcune batterie vendute all’Arabia Saudita, per quasi un miliardo di dollari. Nuove alleanze missilistiche che si stanno disegnando. S-300 e S-400 già in Siria e Iran. Sfida all’ultimo missile. Remocontro 06 Marzo 2019
Stile Trump dall’America padrona
Il Comando europeo degli Stati Uniti, l’EUCOM, raccomanda di non concedere i caccia F-35 alla Turchia se Ankara deciderà di acquistare i sistemi missilistici antiaerei S-400 dalla Russia. Lo ha dichiarato oggi il comandate delle forze della NATO in Europa, il generale italo americano Curtis Scaparrotti, al Congresso degli Stati Uniti. Avvertimento Usa alla Turchia sull’acquisto dei missili russi S-400 mentre lei schiera i suoi potenti Thaad in Israele. La decisione del presidente Erdogan di dotarsi della tecnologia antiaerea avanzata di Mosca vista come una breccia nella Nato. La Casa Bianca preme, il portavoce del Pentagono Pahon minaccia: «La scelta avrà serie conseguenze».
Rappresaglie, ma è andata e ritorno
Gli Usa bloccheranno la vendita dei cacciabombardieri invisibili F-35, che poi potrebbe anche essere un bel guadagno turco, e altri contratti, come quello per gli elicotteri Black Hawk. Ma non basta. Ieri il governo americano ha annunciato che la Turchia «ha perso i requisiti» per far parte dei Paesi privilegiati nello United States duty free. La decisione riguarderà il 17 per cento dell’export turco negli Usa. Sì, ma c’è il conto alla rovescia da Istanbul. Scambi per 75 miliardi di dollari tra due Paesi. Ma la ministra turca del Commercio, Ruhsar Pekcan, ricorda ai distratti amministratori al moneto alla Casa Bianca che sulla base degli accordi ora stracciati da parte Usa, nei primi 11 mesi dello scorso anno la Turchia ha coperto 1,7 miliardi di dollari delle importazioni americane, l’8,2% del totale.
Problema israelo-saudita in conto Usa
I radar dell’S-400, con una portata di 600 chilometri, porteranno gli spostamenti degli aerei Nato (e ‘amici’ vari attorno) sotto gli occhi dei tecnici di Mosca. C’è da dire che nel passato anche la Grecia -altra Paese Nato- ha adottato un sistema russo, l’S-300. Ma la scelta, spiegano i geo strateghi, arrivò dopo che i missili erano stati acquistati da Cipro, che non fa parte della Nato, e Atene se ne fece carico per disinnescare le tensioni fra Ankara e Nicosia.
Quella turca appare invece una scelta di campo. Ankara che ha rifiutato i Patriot americani ed ha stretto un patto sulla Siria con la Russia e l’Iran, minaccia gli alleati curdi degli Stati Uniti, e avanza pretese territoriali. L’incontenibile Erdogan quasi più aggressivo sul fronte estero che su quello di casa, dove già picchia duro. Erdogan che si è anche nominato «difensore di Gerusalemme» dopo il trasferimento dell’ambasciata Usa nella Città Santa.
Nuove alleanze missilistiche
Turchia Nato a base aerea Usa di Incirlik sul fronte orientale sovietico e ora russo. Anche Israele e Turchia sono stati alleati in funzione anti-sovietica e hanno collaborato in campo militare, perché sono equipaggiate in gran parte con armamento americano. Ma non è più così, almeno in Turchia. Ed ecco la decisione degli Stati Uniti di schierare in Israele il sistema anti-aereo Thaad. Per il momento l’arrivo delle batterie è una esercitazione, ‘aiutone’ della destra Usa alla campagna elettorale il salita del premier Benjamin Netanyahu, inquisito per corruzione. E una sottolineatura dell’impegno Usa nella difesa dello Stato ebraico rispetto all’ormai temuto scivolamento della Turchia ai margini dell’Alleanza, quasi porta d’uscita, assieme alla collaborazione con Iran e Mosca in Siria. Nuove alleanze missilistiche che si stanno disegnando. I Thaad sono in grado di colpire ad altitudini maggiori rispetto agli S-400 in Israele. Alcune batterie sono state vendute all’Arabia Saudita, per quasi un miliardo di dollari. Gli S-300 e S-400 sono già in Siria e Iran, alleati della Russia. Sfida all’ultimo missile.