
Titolo sparato in prima pagina, e non in tedesco. Nessuna riedizione del ‘Völkischer Beobachter’ o dello ‘Stürmer’, i giornali ufficiali del Terzo Reich con cui Hitler e Goebbels indottrinarono i tedeschi tra il 1933 e il 1945 e lì prepararono all’Olocausto, ricorda Andrea Tarquini su Repubblica. Questo titolo in prima pagina, denuncia l’autorevole media israeliano Haaretz, è uscito su ‘Tylko Polska’, ”Solo Polonia” ( e meno male) ed è un settimanale di estrema destra sovranista e sostenitore del governo di maggioranza del PiS, il partito guidato dal leader storico Jaroslaw Kaczynski. Come riconoscere un ebreo, loro scrivono, e per noi come riconoscere dei nazisti rozzi e da vergogna.
L’articolo di Tylko Polska ricorda e riprende di fatto alla lettera articoli e temi di propaganda della Germania nazista. Stereotipi di odio antisemiti, a partire appunto «dalle caratteristiche principali di una persona che possono aiutarvi a identificarla come ebreo, cioè il nome, le sue caratteristiche antropologiche, il suo modo di comportarsi parlare e agire, i tratti del suo carattere, i suoi metodi di operare nella società, le sue attività di disinformazione». Ma l’articolo di Tylko Polska va oltre, e pone ai suoi lettori una domanda che è istigazione all’odio e alla violenza: «Come fermarli? Non si può andare avanti cosí».
Non solo questo. In un servizio su una conferenza svoltasi a Parigi sul l’antisemitismo nel mondo a cui partecipa lo storico polacco di origine ebraica Jan Gross, uno dei maggiori esperti in materia di storia dell’antisemitismo nell’Europa centrale e centro-orientale, che ha lavorato per l’Università Usa di Princeton anche sul tema dell’antisemitismo in Polonia. Per queste sue attenzioni accademiche, Jan Gross, diventa uno tra i bersagli più frequenti di attacchi verbali e calunnie di matrice nazionalista e antisemita provenienti dal maggiore paese membro orientale dell’Unione europea e della Nato. Gross diffamato come «persona nata in Polonia e divenuta figura-chiave dell’odio antipolacco».
Una recente legge polacca, poi emendata dopo le proteste di mezzo mondo, negava qualsiasi complicità polacca nell’Olocausto e in atti antisemiti, nonostante massacri come quelli di Jedwabne o di Kielce, compiuti dai polacchi, o altri eventi. «Sebbene la Polonia sia stato l’unico Paese occupato dall’Asse a non esprimere un governo collaborazionista, e anzi con partigiani e forze armate obbedienti al governo in esilio a Londra mise in campo contro l’Asse più soldati e armi che non la Francia di De Gaulle -ci ricorda Tarquini- l’antisemitismo storico spesso di matrice cattolica non fu assente durante l’atroce occupazione nazista e sovietica nella parte orientale, dal 1939».
Tylko Polska è una testata diretta da tale Leszek Bubl, descereitton come “un ultrà nazionalista e musicista part-time noto tra l’altro per aver scritto e cantato un motivo sui rabbini malati di idrofobia e rabbia”. Qualche problema mentale in famiglia. Lo scandalo dell’articolo su come riconoscere gli ebrei lo ha fatto scoppiare un deputato dell’opposizione, Michal Kaminski, denunciando ai media che il settimanale era stato distribuito insieme agli altri giornali nella mazzetta di testate distribuita ai legislatori al Sejm, il Parlamento. A seguito della protesta, gli uffici del Sejm lo hanno ritirato dalla circolazione, ma la vergogna resta.
A proposito di Polonia e di nazismo, chi ha ucciso gli ebrei di Jedwabne?