
Alla Nato non amata da Trump serve nemica Russia ovunque
Stesso generale comandante Nato, stesso allarme, stesso nemico Russia la minaccia unica indicata, due anni dopo. Strano. Cosa accade realmente dietro le occasioni di rito? Sempre e ancora minaccia Russia. Secondo il generale sarebbero necessarie «forze aeree e navali aggiuntive per contenere la Russia in particolare nel teatro ucraino», e poi invoca una imprecisata «Iniziativa europea di difesa».
La sottolineatura della decisione Usa di denunciare l’accordo storico sui missili balistici firmato da Reagan Gorbaciov. Generale americano con truppe Nato, e l’equivoco mai risolto sulla lettura strategico militare di ciò che accade nell’area del suo comando. Scalfarotto italo americano di terza generazione che ‘vo fa l’americano’ in maniera plateale, peggio quando prova a fare il baltico, o magari a dare un aiutino d’allarme per le elezioni politiche in Ucraina?
Priorità Ucraina. «Le autorità di Kiev ci hanno chiesto di avere assistenza specifica, un aiuto per migliorare i sistemi dei cecchini, la fornitura di lancia-granate per la marina militare» racconta al Congresso allarmato il generale. La flotta ucraina ‘non avrebbe dato gran prova di sé’ nello scontro di novembre nello stretto di Kerch con i russi e ora sarebbe necessario correre ai ripari, riposta Yurii Colombo. Problemi anche militari dalle parti di Kiev: dal 2014, da quando è iniziato il confronto tra Russia e Ucraina, gli Usa hanno concesso a Kiev oltre 1,5 miliardi di dollari in assistenza militare e armamenti anche estremamente pericolosi. Dal 2018 i micidiali missili anticarro Javelin.
Conferma di allarme da controparte, con navi Nato più o meno ufficiali e più o meno militari che vanno avanti e indietro il quelle acque. Ieri l’agenzia Ria Novosti ha informato che due navi dell’Alleanza, la fregata Barbaros e la Martì, hanno attraccato a Odessa. Prima, fine di febbraio, prova di forza ampiamente annunciata, il cacciatorpediniere missilistico statunitense Donald Cook, in grado di trasportare fino a 56 missili da crociera Tomahawk e con un’autonomia di 1.600 chilometri, aveva a sua volta sostato nel porto della città ucraina. Ormeggio esibizione e avvertimento.
Gelo artico sul Congresso. Il generale ha messo in guardia i parlamentari Usa anche a proposito della ‘crescente colonizzazione russa dell’Artico’. Affermazioni forti. «Le rotte del Mare del Nord sono sempre più aperte e su di esse si addensano interessi commerciali. La Russia ha costruito nella regione una serie di aeroporti e dispiegato sistemi radar avanzati. E ha cominciarono a spostare periodicamente vari sistemi di difesa al fine di aumentare il controllo sulla zona» ha rivelato il comandante, aggiungendo la necessità di rafforzare la presenza americana nella regione con l’invio di unità militari navali e sottomarine. «Stiamo inviando il segnale che l’Artico è importante anche per noi», ha detto Scalfarotto e riporta il Manifesto.
‘Il generale batte cassa’, replica malizioso dalla Federazione russa per gli affari internazionali, Vladimir Dzhabarov: «Tutta questa isteria del generale americano sulla presunta minaccia russa è volta a ottenere più soldi per il suo budget e prima di tutto dagli americani in quanto principali contribuenti della Nato». Legittimo sospetto. L’analista militare Andrey Koshkin aggiunge che affermazioni simili non contribuiscono certo alla stabilizzazione mondiale. «L’aumento del potenziale del potenziale Nato in Europa è una brutta tendenza poiché aumenta la probabilità di un conflitto diretto» ha concluso Koshkin.
Memoria di un articolo di Sergio Romano, ambasciatore e analista di politica internazionale sul Corriere della Sera. La Nato, alleanza costruita in chiave anti-russa che diventa sempre più un elemento di instabilità nei rapporti tra Europa e Russia. Gli Stati Uniti che hanno deciso di allargare la Nato a tutti i Paesi che avevano fatto parte del blocco sovietico. Ma la Nato non è una semplice alleanza politica.
«È un’alleanza concepita per fare la guerra e gestita da persone (il segretario generale e il comandante supremo) che non perdono occasione per indicare nella Russia il probabile nemico di domani. La Nato presenta oggi un doppio inconveniente. È un obiettivo ostacolo alla nascita di una politica militare europea e non permette all’Ue di avere con la Russia una politica economica corrispondente agli interessi di molti suoi membri». (dal Corriere della Sera)