
Contro il Qatar guerra dei mondiali
Il “maestro delle arti oscure”, il “mago di Oz”, il “Karl Rove dell’Australia”. Il Mago o l’Uomo nero, se preferisci.
Sopranomi a gloria e vanità un signore sessantatreenne dall’aspetto giovanile. Lynton Crosby ‘l’uomo più potente della nazione’, come è stato definito dal quotidiano australiano The Age, certo esagerando. Uno comunque capace di influenzare i destini di un paese, alla faccia di noi ingenui che crediamo ancora nella democrazia e nel suffragio universale. Ma dove risiede tanto potere? Crosby è uno ‘spin doctor’, un venditore di aria fritta, in molti casi, un venditore molto molto abile che ha lavorato nel suo paese e poi in giro per il mondo, sede operaqtiva attuale, la Gran Bretagna.
Attraverso la sua società, la CTF Partners, ha lavorato per diverse campagne elettorali conservatrici. A partire dalle elezioni del 2005, in quel caso la sua missione fallì ma i conservatori si servirono delle sue strategie anche nel 2008, 2012 e 2015. Fu in quest’ultima tornata elettorale che Crosby realizzò il suo capolavoro ottenendo come premio dall’ex primo ministro David Cameron il titolo di Sir.
A noi tutto questo ha procurato la guerra il Libia, Gheddafi scannato, il caos dopo, e la Brexit per errore, ma adesso Cameron chi se lo ricorda più, e siamo pronti ad ereditarci mostri nuovi con l’aiuto di Crosby. Ma al di là dei riconoscimenti nobiliari la società di Crosby non disdegna affatto lauti profitti.
Le sue sono parcelle da capogiro anche se a Crosby, scopriamo, il denaro serve anche ad altro. Ad esempio a finanziare con 20.000 sterline l’ex segretario agli esteri Boris Johnson oppure a donare regali ai parlamentari conservatori di alto livello così come rivelato dal giornale The Guardian. Chi semina bene oggi, raccoglie meglio domani.
Costruire o distruggere un leader. O un affare poliotico e miliardario. Ed è stato lo stesso quotidiano ad accendere una luce su un nuovo progetto di Crosby, questa volta molto più ambizioso e soprattutto lucroso. L’idea è quella di mettere in piedi una campagna contro il Qatar, organizzatore nel 2022 dei mondiali di calcio. Un evento planetario che però riveste un significato molto più ampio rispetto all’ambito sportivo.
Il Guardian è entrato in possesso di un documento siglato da Crosby, denominato “project ball” nel quale sono descritte le linee della crociata: istituire postazioni anti Qatar in tutto il mondo, diffondere storie negative anche con fake news, un lavoro di lobby con politici, giornalisti e accademici amici.
Il quotidiano britannico precisa che l’offerta è stata messa sul mercato internazionale un anno fa. Qui il racconto del quotidiano britannico risulta un po’ equivoco. Come se fosse stato Crosby e la CFT e mettersi sul mercato, alla ricerca di committenti, e non viceversa. Comunque parliamo dei enormità. 5,5 milioni di sterline, 6 milioni di euro.
Il lavoro durerebbe 18 mesi (300.000 sterline mensili). Obiettivo dichiarato è quello di spingere la FIFA a revocare l’assegnazione dei mondiali al Qatar. Chi è interessato ad una tale evenienza? Innanzitutto l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti entrati in rotta di collisione con Doha. E qui altro che Tory e Labour a Londra!
La Gran Bretagna per ora terreno dove si combatte una guerra non dichiarata nella quale trovano cittadinanza personaggi opachi come Crosby oppure gente come Khalid Al-Hail, un fantomatico leader dell’opposizione in Qatar costretto all’esilio. Al-Hail è noto per la sua attività politica che presenta aspetti poco chiari (perché gli altri!). Paga deputati e calciatori di spicco per partecipare ad eventi anti Qatar e sembra essere allineato all’Arabia Saudita.
I rapporti tra la CFT e Al-Halil sembrano confermati dalla stessa società australiana, che ha ammesso di aver fornito ad Al-Hail «una minima quantità di consigli sui media» durante la visita di Stato, nel luglio dello scorso anno a Londra, dell’emiro del Qatar. In quella occasione fu messa in piedi una farsa, pagando centinaia di attori che dovevano fingersi manifestanti ed oppositori davanti a Downing Street.
E’ rimasta senza risposta invece una richiesta di commento circa il ruolo di public relation che la società di Crosby ha svolto per il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman durante la sua visita nel Regno Unito l’anno scorso. Bella gente vero?