Alla Polonia Amerikana la Nato non basta

Se la Nato non ti basta

Alla Polonia Amerikana la Nato non basta. Domani a Washington Trump e Andrzej Duda, presidente polacco, a discutere di Russia e di Nato incrociando diffidenze non proprio coincidenti. Trump e Duda si erano già visti a Varsavia il 6 luglio 2017 durante la visita del presidente americano in Polonia. Allora, e come sempre l’impegno a difendere i confini orientali polacchi da un’eventuale aggressione militare da parte di Mosca. Destra più destra a mano sempre più armata. Gli Stati Uniti con il 3,5% del proprio prodotto interno a spese militari, rispetto al 2% chiesto ai soci Nato. Dall’avvento dell’attuale maggioranza ultra conservatrice al governo, Varsavia prima della classe, 2% sul Pil nel 2015 e il l 2,5% entro il 2030. Traguardo nella direzione di Trump e oltre la Nato.

Nato fronte Baltico

Entrata nella Nato nel ’99, ci ricorda Lorenzo Berardi su EastWest, Varasavia ha sempre considerato l’Allenza la propria assicurazione sulle presunte mire di Mosca. Non a caso, Anaconda-2016, la più grande esercitazione militare Nato dai tempi della Guerra Fredda, proprio territorio polacco. L’anno dopo Dragon-17, fra Minsk e Kaliningrad. L’exclave russa al confine polacco e affacciata sul Mar Baltico, l’incubo di Varsavia. Timori anche della Nato che ha predisposto Four Thirties, 30 battaglioni meccanizzati, 30 squadroni aerei e 30 navi militari dell’Alleanza da muovere nel giro di un mese in risposta a un’eventuale aggressione russa. Una strategia di risposta lodata il 28 agosto dal ministro della Difesa statunitense, James Mattis.

Tecnologie di guerra

Di scudo missilistico Nato in Polonia si parla dal 2007, l’accordo ufficiale nel 2011. Cominciata nel maggio del 2016, la costruzione dello scudo anti-missilistico di Redzikowo sta però avendo ritardi imprevisti. Prevista entro il 2018, spostata al 2020 e forse ancora oltre. Se e quando completato, Redzikowo, aggiungerà a quelli alla base rumena di Deveselu, altri 24 missili balistici terra-aria SM-3 al sistema di difesa missilistico Nato che, ci raccontano, saranno difesa ad eventuali attacchi terroristici di Al Qaeda o dell’Iran. Lettura più realistica di Mosca, Redzikowo come una risposta ai loro missili posizionati a Kaliningrad, ad appena 150 chilometri in linea d’aria dal sito polacco.

Varsavia oltre

Varsavia (sempre Lorenzo Berardi) ha anche deciso di dotarsi di un proprio sistema di difesa, con 4,5 miliardi di Euro per l’acquisto di otto batterie di missili Patriot operative entro il 2025. Ma ancora non basta. A Washington la ‘Proposta per una presenza permanente degli Stati Uniti in Polonia’, redatto dal Ministero della Difesa di Varsavia. Ipotesi, una base Usa a 200 chilometri da Redzikowo e ad altrettanti dalla capitale. Impegno economico polacco fino a 1,7 miliardi di Euro per “fornire sostegno significativo creando installazioni militari congiunte e facilitando gli spostamenti delle truppe statunitensi”. Di fatto (e di nascosto) Washington e Varsavia dialogano da mesi su basi militari statunitensi in Polonia.

Troppo vicini a Mosca e troppi soldi

Colloqui alla Casa Bianca e incontri nel Pentagono, esibisce il ministro della Difesa polacco Mariusz Blaszczak. Che sull’incontro di domani tra Trump e Duda, svela, discuteranno anche di «armi per l’esercito polacco». Trump non ama la Nato ma deve stare attento a non esagerare, con proprie truppe così vicino alla Russia. Ma anche conti in tesa. Il Pentagono si sta interrogando sui costi per mantenere gli attuali 35mila militari (erano 250mila nell’85) oggi nelle basi permanenti in Germania. L’obiettivo di Varsavia -sostiene EatEst- è proteggere la cosiddetta “breccia di Suwałki”, una stretta fascia di territorio polacco incastonata fra la Bielorussia e Kaliningrad.

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