Il mostro di Genova, ancora corpi da recuperare, sperando nel sempre più improbabile miracolo di persone ancora in vita, in qualche anfratto tra quelle enormità di cemento e acciaio precipitati sul Polcevera. Molte più vittime dei 39 corpi finora estratti, nel bilancio finale della tragedia. Vite cancellate, e le vite spezzate degli oltre 600 senza casa, costretti ad abbandonare qui palazzoni popolari di via Walter Fillak. Genova colpita una volta di troppo.
Poi, dalla tragedia alla commedia della politica. Ruolo difficile per il neo governo che sino a ieri si era barcamenato tra caccia ai migranti e voucher, prendere in mano lutto e catastrofe, rabbia assieme a soluzioni e speranze. Ci hanno provato, anche un po’ patetici, non ci sono riusciti. L’immagine dei due vice che come carabinieri che tengono nel mezzo un presidente del consiglio per caso, ad esibire la tutela politica da cui dipende e da cui prende ordini.
Alla fine sono proprio i controllori politici del povero Conte a dire cose pericolose. La colpa fu, lo scaricabarile, senza un minimo di decoro, e il colpevole immediato su cui indirizzare dolore, rabbia, l’odio che ti illude nel sovrastare l’angoscia. La colpa è tutta di Autostrade, che incassa costosi pedaggi e non fa le dovute manutenzioni. Certamente vero, ma le autorità di controllo dove erano? Colpe forse da galera per qualcuno, ma sarà la magistratura a dirlo.
In realtà, un governo di apprendisti spacconi propone, dallo scenario tragico di Genova ferita a morte, reazioni da bar, fa parlare la pancia, dà risposte per soddisfare la rabbia popolare del momento, perché è soprattutto quello che loro sanno fare. Via la concessione ad Autostrade senza sentenze di colpevolezza, e vai a caccia di contenzioso miliardario che non ricostruisce ponti ed è solo propaganda e ulteriori sprechi. Via l’attuale Autostrade per sostituirla come?
Genova strangolata, mentre già mezza Europa stra tracciando itinerari di emergenza a superare il vuoto lasciato da quel maledetto ponte, da mezza Francia, dalla Spagna, a cancellare Genova e il suo porto, e la Svizzera a scegliere il porto alternativo tra Marsiglia e Rotterdam. Noi, oltre quelli che ancora piangono, solo a litigare? Non una parola, una, sul futuro della città. Cinque milioni pronta cassa, dal governo, a far ridere rispetto alle dimensioni della catastrofe.
E la ‘Gronda’, il superamento a nord della viabilità autostradale bloccata siano a ieri anche dai 5 stelle anti ‘grandi opere’ e avversata personalmente da Beppe Grillo? Il ministro Toninelli che doveva parole sulle sue responsabilità, infrastrutture e trasporti, si preoccupa di smentire (senza riuscirci) vecchie prese di posizione ‘Anti’ dei grillini ancora a caccia di governo. Zitti, per favore, mentre pensate a soluzioni vere, almeno sino al sabato dei funerali. Senza obbligo di presenza.