
L’Italia che piace a Trump, amica per dispetto altrui . Il presidente americano e la politica fatta a spintoni, che sta diventando di moda anche in Italia. Sgarberie senza pudori, tweet o dichiarazioni a raffica, ed amicalità contrarie esibite, da sbattere in faccia ai destinatari delle sgarberie. Per Conte e Trump, molta scena, ad uso di reciproca politica interna, un po’ di complimenti reciproci, e poi la semplice ratifica di quanto le diplomazie avevano già concordato nei dettagli.
“Riconosciamo il ruolo di leadership dell’Italia nell’Africa del Nord”, dice l’uomo della Casa Bianca, parlando a Roma perché Parigi intenda. E l’Italia, col patrocinio Usa, organizzerà una conferenza internazionale sulla Libia.
Trump e Conte la pensano allo stesso modo sull’emigrazione, così dicono. Il presidente americano parla del suo muro sul confine messicano e si lancia in grandi elogi delle politiche italiane in materia di migrati. Anche se, Salvini esagera. Non sui migranti, chiarisce Trump, ma sul sostegno alla Russia di Putin. Sempre esagerato il giovanotto, è il messaggio: tempo al tempo, e datti una calmata.
Dunque, “le sanzioni alla Russia resteranno”, e Conte, pensando al suo ritorno a casa, propone l’ovvietà che “le sanzioni non possono essere tolte da un giorno all’altro”.
La coppia ha parlato anche di dazi e, pare-sembra-si dice (quando ancora si sta litigando), non ci dovrebbero essere minacce immediate per l’agroalimentare italiano. ‘Minacce immediate’, poi vedremo. Perché resta l’avvertimento americano che l’Italia ha 31 miliardi di dollari di avanzo negli scambi commerciali. I conti volano, forse meglio degli F-35.
E Trump si dice soddisfatto del fatto che l’Italia stia comprando molti aerei americani. Conte replica cauto che sugli F35 “C’è già in corso un ordine che è stato fatto molto prima. Vedremo il processo in modo trasparente con l’amministrazione Usa”.
Infine si parla di Iran, Paese con cui l’Italia ha rapporti storici e grosse partite industriali e commerciali con tanti soldi in ballo. Trump si dice pronto ad incontrare i vertici iraniani senza condizioni. L’Italia sostenitrice dell’accordo sul nucleare iraniano, compiace Trump e suo amici con “Teheran non deve avere mai armi nucleari”. Poi il Tap, il gasdotto pugliese che tanti grattacapi dà il governo italiano.
Il presidente americano lo vuole competitivo e concluso. Conte replica che lo considera strategico, ma che deve fare anche i conti con le comunità locali. E anche qualche conto interno alla sofferta maggioranza, quasi una seconda linea Tav.