Il razzismo sdoganato
Si spara e si picchia. Si spara a caso e si insulta. Le vittime si moltiplicano. Una bambina rom, un cameriere, un raccoglitore di pomodori. Ieri una nostra atleta di colore, che ha rischiato di perdere un occhio. Per inciso parla italiano molto meglio di tanti buzzurri leghisti. Sulle spiagge, girano vigili pagati per cacciare i venditori ambulanti, salvo non avere ordini per arrestare mercanti e produttori di merce contraffatta (italiani e cinesi). I gesti di quotidiano razzismo si moltiplicano nell’ordinaria indifferenza, nel silenzio che in questo caso ricorda il detto chi tace acconsente.
Del resto, questo governo continua ad avere il consenso di una larga maggioranza, nonostante la crescente preoccupazione per le conseguenze di scelte sciagurate per il Paese. Il governo non è razzista, dice Salvini. Già il bisogno di precisarlo rivela la coda di paglia. E’ qualche cosa di peggio. Ha sdoganato sentimenti razzisti, odio, disprezzo per chi soffre.
Quando si dice la pacchia è finita riferendosi alle migliaia di esseri umani che attraversano disperatamente il Mediterraneo si fa un’operazione mediatica e culturale molto sporca, perché si banalizzano i problemi e si afferma il vecchio meccanismo dei capipolo: adesso ci sono io a risolverli e a proteggervi. basta trovare capri espiatori e nemici.
Oggi i migranti, domani i rom, dopodomani disfattisti e intellettuali, congiurati europei, e via di questo passo. I pentastellati, affamati di potere e digiuni di buon senso, si accodano mescolando carte e identità: ecologici e razzisti, giustizialisti e razzisti, pauperisti e razzisti, popolari e italiani, tutti insieme, appassionatamente, sulla strada della notte italiana più buia.