Tragedia greca, roghi dolosi e avvoltoi

Mati non esiste più

Tragedia greca. E’ salito a 79 vittime il bilancio ufficiale degli incendi in Grecia, mentre squadre di soccorso sono ancora in cerca di persone disperse. Centinaia di soccorritori continuano a cercare nelle aree attorno ad Atene più colpite dal fuoco. Negli ospedali della capitale ci sono 164 feriti, ustionati o intossicati dal fumo, tra cui 23 bambini. Le fiamme hanno incenerito oltre mille edifici e distrutto centinaia di automobili. Migliaia sono le persone evacuate e in fuga.

Dettagli e raccapriccio

Una tragedia che colpisce il Paese in piena stagione turistica, con dettagli raccapriccianti, in particolare a Mati, piccola località dove molti greci hanno seconde case. Qui, intrappolati dalle fiamme, 26 persone, sembra parte di una stessa famiglia o di un gruppo di amici, sono morte insieme carbonizzate mentre cercavano una via di fuga verso il mare. Tra loro, raccontano sgomenti i testimoni, madri trovate abbracciate ai loro bambini, in un disperato tentativo di proteggerli. Una nuova, tragica Pompei.

47 incendi, non il caso

Mentre si spengono gli ultimi focolai – in 24 ore, in tutta la Grecia, ci sono stati 47 incendi, tra cui alcuni molto estesi a Corinto, a Chania, a Creta – l’elevato numero di telefonate di persone che non hanno notizie dei propri cari nella zona ai numeri verdi creati dalla protezione civile ellenica e le decine di foto di scomparsi postate sui social media lasciano temere che il conto delle vittime possa anche superare le cento. Ai soccorsi partecipano centinaia di persone, di ogni corpo militare e civile dello stato. Al momento, ha fatto sapere l’Unità di crisi della Farnesina, non risultano italiani irreperibili, né ricoverati tra i feriti.

I corpi per un bilancio

Venti milioni di euro di fondi straordinari, un conto corrente per le donazioni, rafforzamento della vigilanza: sono le misure straordinarie annunciate dal governo greco. 20 milioni per le immediate esigenze dei comuni e dei cittadini colpiti dall’emergenza. Il governo prevede poi di rafforzare la vigilanza contro eventuali ‘sciacalli’ nelle zone colpite, con pattuglie miste di Polizia, Vigili del Fuoco e Forze Armate. 180 ingegneri del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono già sul posto per agevolare la conta dei danni. Unità mobili di psicologi e assistenti sociali allestite per l’assistenza alle persone che hanno perso familiari e amici.

Unità nazionale per il lutto

Il premier greco Alexis Tsipras, che ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, ha promesso nel corso di un drammatico discorso trasmesso in tv che “nulla resterà senza risposta” sulle cause degli incendi. Una chiara allusione al fatto che il governo greco sospetta che gli incendi siano di origine dolosa, visto che le fiamme sono divampate in luoghi diversi e distanti tra loro. Lo stesso Tsipras, in mattinata, aveva parlato di “incendi asimmetrici”. Alcuni media greci ipotizzano che piromani siano entrati in azione per saccheggiare le case abbandonate dai turisti o per motivi di speculazione edilizia. Ma questo verrà chiarito solo dalle indagini.

Aiuti ed opportunismi

Alla Grecia sotto shock è giunta la solidarietà del mondo, con aiuti, mezzi, uomini. Tra gli altri da Usa, Canada, Croazia, Cipro, Spagna, Israele, Unione Europea, anche dalla ‘nemica’ Turchia: tutti si sono detti disponibili a dare una mano. L’Italia ha messo a disposizione due Canadair. Aiuti assieme alle immancabili cattiverie. Non contro la Grecia, la tragedia come occasione per colpire altri ‘nemici’. L’Unione europea, in particolare, un po’ con osservazioni pertinenti, in parte nel nome del sovranismo populista e anti globalista, che, con sfumature variegate, sta cercando ogni occasione e strumento per farsi propaganda.

Le severità disumane

La Grecia messa in ginocchio prima dalla crisi, poi dall’austerità. Manovre economiche che hanno falcidiato il sistema sociale. In questa austerity, anche la Protezione civile. L’ultimo taglio al ministero della Protezione civile, dal quale dipendono i vigili del fuoco in Grecia, nella primavera dell’anno scorso, quando Atene fu invasa dalla protesta dei pompieri per l’ennesimo taglio al personale: passarono da 12mila a 8mila unità. L’area della sorveglianza antincendio ha perso allora 34 milioni di euro, distribuiti fra il personale e i mezzi”. Molti mezzi, a decine, se non centinaia, sono senza manutenzione o carburante. Il numero dei pompieri è stato ridotto di tantissime unità.

 

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