L’amicizia del cuore e il coraggio della poesia

Non mi piace la poesia. Così dico da sempre. Non mi piace quell’andare a capo spesso, quell’esprimere concetti criptici, quel senso di noia che mi pervade.
Non mi piace la poesia, ma la amo nel profondo. Continuo ad amarla nelle sue forme più estreme, barbare o delicate. Di bellezza estrema. Amo l’estremismo delle parole, lo scintillare tra di loro di idee che mai mi avevano sfiorato, di un tuffo nel cuore che mi fa star bene o male. Che mi prende, mi afferra e non mi lascia. Mi trascina via, come fogliolina nel vento.
Non mi piace celebrare i poeti. Adoro quelli che sono poesia, che hanno la forza e la capacità di prendere penna e dare vita al cuore, di metterlo sul foglio con coraggio. Con nudità estrema e passione. Adoro la poesia quando la trasmette una voce bella, potente unica. Quando sento Ilaria Drago e la sua voce unica mi guida lungo ogni ipotesi sconosciuta.
Lei è poesia. È carne e furia. Sangue e voce. Incanto e meraviglia. Infatti la ascolto come ascoltassi il suono antico di ogni vita e vivo il miracolo della scoperta.

Dedico queste parole a chi invece sa scegliere le poesie giuste, conosce i poeti e le loro storie, sa citare bene a ogni circostanza. Dedico queste parole a chi inutilmente mi ha regalato poesie melense e rose e altri fiori da conquista banale. Le dedico a chi ha cercato i versi giusti e non sapeva con chi aveva a che fare. A chi ha pensato di mettere in rima circostanze che non necessitano di rima. La vita, per esempio.

Dedico queste parole a chi scrive. A chi legge, a chi usa ogni superficie per fare poesia, a chi usa solo la voce a chi è pazzo simpatico e dice: sono un poeta, ma non scrivo poesia, mi basta viverla.

Dedico queste parole alle mie amiche del cuore, a tutte quante. A chi mi legge e a chi mi ascolta ogni giorno. La vita è bella, è poetica, perché ci sono loro con me.

Altri Articoli
Remocontro