
Delega Servizi segreti tra Lega e 5s. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte mantiene per sé, almeno per ora, la delega ai servizi segreti. Come fece Gentiloni, spezzando la tradizione che vuole la competenza di controllo politico sull’apparato di Intelligence e sicurezza affidato al sottosegretario unico alla presidenza del Consiglio. Per Gentiloni fu l’esclusione della sottosegretario renziana Maria Elena Boschi, per Giuseppe Conte, l’obbligo di pareggio 5s rispetto al suo sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti.
Per i 5stelle sottrarre egemonia alla Lega in materia di sicurezza e Interni. Il premier Conte, considerato in quota 5 Stelle, la sta tenendo per sé, ma -prevedono gli esperti del Nuovo manuale Cencelli, edizione giallo-verde, non sarà lui il destinatario finale. La Lega ha sempre indicato il suo uomo più idoneo, Giancarlo Giorgetti, tipo silenzioso, conoscitore della macchina amministrativa, riservato e operativo, il profilo perfetto.
I 5 Stelle hanno contrapposto Vito Crimi, senatore, già membro del Copasir nella XVII legislatura, che godrebbe, svelano fonti parlamentari, della sponsorizzazione, dell’ex ministro dell’Interno Marco Minniti e dell’attuale capo del Dis Alessandro Pansa”. Dettaglio, si fa per dire, che sta provocando la reazione opposta nei leghisti che rilanciano come un solo uomo su Giorgetti, definito “il Gianni Letta” del Carroccio.
La delega agli 007 apre un’altra casella: i 5 Stelle vorrebbero un altro sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri per affiancare Giorgetti altrimenti unico guardiano dell’operato del premier Conte. Oltre a Crimi, si fa il nome anche di Vincenzo Spadafora, consigliere politico di Di Maio, e di Emilio Carelli, il giornalista e primo direttore di Skytg24 arruolato con successo nelle file pentastellate.
Resta il problema della delega ai Servizi segreti, affidata per Costituzione al Presidente del consiglio, unico titolare del Segreto di Stato, con possibile delega ma solo per alcune competenze.
Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, appunto, e nessuna immaginabile delega disgiunta, tipo Aisi (intelligente interna) a uno, e Aise (spionaggio estero) all’altro.
Con in più il problemone dei direttori di Aide e Dis (coordinamento), Alberto Manenti e Alessandro Pansa, in proroga per fine mandato.
MA VEDIAMO COSA ERA ACCADUTO NEL RECENTE PASSATO
Ministro e cadetto. Gli albori di Manenti neo capo delle spie