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‘La Corea rischia la fine della Libia’, Roth e il peggio dell’America

Di Trump in Pence

Il peggio dell’America. Trattativa con la Corea del Nord sul superamento di quella grave crisi nucleare in bilico, situazione di grande tensione, con l’amministrazione Trump che si fa notare per una comunicazione contraddittoria e non priva di provocazioni. Ed ecco il vice Trump, l’irrilevante Pence, in una intervista a Fox News, battere tutti in avventatezza.
«La Corea del Nord finirà come la Libia se il dittatore di Pyongyang, Kim Jong-un, non collabora». A completare la frittata poteva citare anche Saddam Hussein, i due dittatori che non avendo la loro bomba atomica, sono finiti come sappiamo.
Ma anche Kim Jong-un lo sa bene, ed è per questo che qualche bomba atomica vuole tenersela, come assicurazione sulla vita.

Philip Roth e l’èra-Trump

Data la situazione di grande tensione non solo verso la Corea, l’amministrazione Trump riesce a stupire per scelte ondivaghe, spesso contraddittoria e una comunicazione ricca di provocazioni spesso inutili se non dannose. Eppure qualcuno, tutto questo lo aveva previsto. «Complotto contro l’America», scriveva Philip Roth, oggi scomparso, con la letteratura un passo avanti alla politica, scrive su La Stampa Jacopo Iacoboni.
Nel passato Roth aveva riflesso mezzo secolo di storia americana dalla guerra del Vietnam, gli scontri razziali, il terrorismo, le tante etnìe e religioni. Ma nessuno prima era arrivato a fotografare cosa sarebbe successo negli Stati Uniti dell’èra Trump.

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Complotto contro l’America

Roth immagina che le elezioni presidenziali del 1940 siano state vinte da Charles Lindberg, famoso aviatore di simpatie naziste. Nel romanzo c’è un isolazionista, ‘dall’equilibrio psichico fortemente ”questionabile’ che prende il potere a dispetto di qualunque previsione negli Stati Uniti. E nel romanzo, lo slogan del presidente filonazista è “America first”.
Lo scrittore in una delle ultime interviste: «Il mio romanzo non è stato scritto come un avvertimento. Ho voluto immaginare come ce la saremmo cavata, il che mi ha costretto prima a inventare un governo inquietante americano che ci minacciava. Per quanto riguarda il modo in cui Trump ci minaccia, direi che, ciò che è più terrificante è che lui rende possibile ogni cosa, compresa la catastrofe nucleare».

Lindbergh comunque eroe, l’altro no

Lindberg comunque un eroe dell’aviazione. Trump invece il totalmente gratuito della Storia. «È più facile spiegarsi l’elezione di un immaginario Charles Lindbergh che quella reale di Donald Trump». «Non è il Trump come personaggio, come tipo umano, che supera ogni immaginazione. È il Trump che diventa presidente degli Stati Uniti». Per Roth, ‘democratico rooseveltiano’, nulla di simile mai visto prima, «Detto da uno che ha visto Richard Nixon e George W. Bush».
«Qualunque cosa possa aver visto, per esempio i loro limiti caratteriali, nulla è mai stato così umanamente impoverito come Trump: ignorante nel governo, nella storia, nella scienza, filosofia, nell’arte, incapace di esprimere o riconoscere sottigliezza o sfumature, privo di ogni decenza, un uomo che maneggia un vocabolario di 77 parole che sarebbe meglio chiamare lo stupidese, piuttosto che l’inglese».

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