Ancora gas chimici veri o falsi nelle tante guerre di Siria

Agenzia Ansa ore 9.00
SIRIA:  MISSILI SU AEROPORTO MILITARE
‘SONO AMERICANI’ MA GLI USA NEGANO
Attacco aereo su un aeroporto militare della zona di Homs, nella Siria centrale. Per l’agenzia di stampa siriana, una “aggressione americana”. Funzionari Usa consultati dall’AP, negano. Trump ha promesso che Damasco pagherà ‘un grande prezzo’ per il sospetto attacco chimico. Ma anche Israele negli ultimi anni ha effettuato raid sulla Siria.

Tra sospetti e certezze

La certezza per alcuni, le smentite di altri, nessuno più credibile di altri, minacce capitali di altre guerre che si muovono attorno alla Siria, e la sola certezza qui morti con strani sintomi di soffocamento che segnano il massacro siriano. Un nuovo attacco aereo a Douma, con armi chimiche per alcuni, provoca almeno 100 morti e mille feriti. Per Donald Trump verità accertata, e utile presa di distanze da Mosca. “La Russia e l’Iran sono responsabili per il sostegno all’Animale Assad. Ci sarà un alto prezzo da pagare”. Ma Mosca in linea con il governo siriano, replica negando che siano stati usati gas sui civili.
Stati Uniti e altri otto paesi nel Consiglio di Sicurezza Onu hanno chiesto una riunione di emergenza, che dovrebbe tenersi oggi pomeriggio. Thomas Bossert, consigliere di Trump per la sicurezza nazionale e l’antiterrorismo: “Non escluderei” alcuna opzione, ha affermato alla Abc.

La guerra sul campo

A riaccendere la tensione nell’area della Ghouta orientale, la presenza degli ultimi ribelli anti-Assad che avevano chiesto una tregua per lasciare assieme ai loro familiari la città. Ma la decisione dell’ala dura Jaish al-Islam di non evacuare la città avrebbe scatenato la reazione del governo di Damasco. Ora però le trattative per una nuova tregua sembrano essere arrivate a un accordo.
Secondo la tv di Stato siriana il governo avrebbe acconsentito a rilasciare i prigionieri in cambio dell’evacuazione totale dei combattenti di Jaish al-Islam da Douma e la fine dei lanci di mortai contro la Capitale da parte dei miliziani stessi.
Sui violenti combattimenti di ieri è intervenuto anche il Papa: “Niente può giustificare l’uso di strumenti di sterminio contro persone inermi”.

Le ‘altre guerre’

Reazioni al sospetto dell’uso di armi chimiche, e ad altre certezze. L’incontro di Ankara dei giorni scorsi quando Vladimir Putin, Hassan Rohani e Recep Tayyip Erdogan avevano formalizzato il ruolo fondamentale di Russia, Iran e Turchia per il futuro della Siria e non soltanto. Lo scenario di nuovo equilibri in tutto il Medio Oriente. Accordo tra i vincitori raggiunto, ma partita politico militare ancora aperta tra di loro.
La Turchia, ad esempio, ha condannato l’attacco chimico attribuito ad Assad. Sgarbo interno le cui ragioni saranno presto svelate. La condanna alle forse governative siriane è arrivata anche dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, anche se l’Onu ammette la sua incapacità a verificare le segnalazioni.

Vittime e testimoni

L’Osservatorio siriano per i diritti umani da Londra, parla di 100 vittime morte per soffocamento. Al-azeera riferisce che Moayed al-Dayrani, un abitante di Douma e medico volontario, ha detto che il bilancio delle vittime dovrebbe aumentare. “Al momento stiamo affrontando più di mille casi di persone che hanno difficoltà a respirare ha affermato. L’area colpita è isolata, circondata, e non sono al momento possibili verifiche esterne sul dramma e sulla sua cause.
Fonti del governo di Damasco hanno liquidato la notizia di attacco con armi chimiche come un tentativo dei ribelli del gruppo Jaish al-Islam di fermare l’avanzata dell’esercito. Mosca a sua volta nega che a Douma siano state usate armi chimiche. “Neghiamo fermamente queste informazioni”, ha detto il generale Yuri Yevtushenko, capo del Centro per la riconciliazione siriana.

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