Kim, prima di Trump c’è la Cina

Il mistero del treno blindato

La foto della AP, l’Associated Presse che vale come conferma assoluta. I due, il leader cinese recentemente eletto presidente a vita Xi Jinping che stringe la mano all’ospite, Kim Jong-un, sommo leader coreano, anche lui a vita, fin che dura. La conferma delle dietrologie giornalistiche di ieri, una volta tanto, del viaggio a Pechino di Kim Jong-un, il primo all’estero dal suo insediamento avvenuto sette anni fa. La visita, avvenuta in risposta all’invito di Xi Jinping è iniziata domenica e si è conclusa ieri. A rivelarlo è stata la Cctv, la tv di Stato cinese.
Le date coincidono con gli spostamenti del treno dei misteri: un convoglio blindato che era arrivato a Pechino. Kim era accompagnato dalla moglie Ri Sol-ju ed è stato accolto da un banchetto seguito da uno spettacolo artistico. “Si è trattato di un solenne dovere”, ha dichiarato Kim secondo la Kcna, agenzia di stampa ufficiale nordcoreana che ha pure riportato l’invito accettato da Xi a ricambiare la visita.

Asse Pyongyang Pechino prima di Trump

Finora il leader di Pyongyang e quello di Pechino non si erano mai incontrati di persona. Dinamismo diplomatico della Corea, preliminare all’incontro programmato entro maggio con il presidente americano Donald Trump. E del viaggio di Kim le autorità cinesi -così dice Pechino- hanno informato martedì quelle di Washington. Kim Jong-un avrebbe ribadito la propria disponibilità ad un programma di denuclearizzazione deIla penisola coreana. Ma, ha precisato, lo stop al nucleare dipende dagli Usa e dalla Corea del Sud: «La situazione sulla penisola si sta sviluppando velocemente e molti cambiamenti importanti si stanno realizzando», ha ammesso. La Casa Bianca cerca ovviamente di incassare il suo tornaconto, e il rilancio diplomatico del Kim diventa si tratta la dimostrazione che «la campagna di massima pressione attuata dagli Usa ha creato l’atmosfera adeguata per il dialogo con la Corea del Nord».

Non solo strategie nucleari, ma affari

Non sono bombe atomiche ma anche affari. L’economia della Corea del Nord strangolata dalla sanzioni internazionali. Nel vertice Kim ha sottoposto quattro proposte di sviluppo dei rapporti con il Paese del dragone, anche se mancano dettagli in merito.
«Ho avuto colloqui di successo con il segretario generale Xi Jinping sullo sviluppo delle relazioni tra i due partiti e i due Paesi, sulla rispettiva situazione domestica, sul mantenimento della pace e della stabilità nella penisola coreana e su altre questioni», ha detto lo stesso Kim Jong-un durante il banchetto organizzato in suo onore dal presidente cinese. Corteggiamento reciproco, con alla spalle, certamente, ben altra sostanza. E forse la minaccia di una seconda guerra di Corea sfuma dagli incubi del terzo millennio.

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