
A Pechino, per riallacciare i legami con lo storico alleato, lui, il Kim personalmente, e sarebbe la prima visita all’estero dalla presa del potere del 2011, e la prima di un ciclo che dovrebbe portarlo, se tutto andrà al meglio, ai due summit di fine aprile col presidente sudcoreano Moon Jae-in e a maggio con quello americano, Donald Trump. Sempre se le rivelazioni della segretissima impresa, saranno confermate.
A svelare il viaggio in Cina è stata l’agenzia Bloomberg dopo le immagini della Nippon tv sull’arrivo di un treno nordcoreano a Pechino, blindato e simile a quelli usati dal padre Kim Jong-il per gli spostamenti a Mosca e a Pechino, appena poco prima della sua scomparsa a dicembre 2011. Ulteriori dettagli, inclusi durata e programma, non sono ancora disponibili sulla missione che non è stata anticipata dai media nordcoreani, ma che include con ogni probabilità il presidente Xi Jinping, appena investito di un secondo mandato al vertice del Paese.
La mossa segue la decisione del presidente Trump di accettare un incontro con Kim dopo il disgelo tra le due Coree favorito dalle Olimpiadi invernali di PyeongChang e il desiderio del leader, hanno detto i funzionari sudcoreani che lo hanno incontrato poche settimane fa, di voler negoziare l’ipotesi di denuclearizzazione della penisola.
I legami tra Cina e Corea del Nord si erano raffreddati negli ultimi mesi, soprattutto dopo l’adesione di Pechino alle sanzioni Onu a causa dei programmi missilistici e nucleari di Pyongyang. Dalla sua salita al potere Kim, a differenza dei leader del passato -padre e nonno- non aveva ancora incontrato i vertici cinesi.
Intanto, la Corea del Nord ha rallentato le attività al suo sito nucleare di Punggye-ri, nel nordest del Paese, dove sono stati fatti gli ultimi test. Le ipotesi di ’38 North’, think tank della Johns Hopkins University, sono in linea coi recenti propositi di Pyongyang di avviare un dialogo.
Pechino è il tradizionale alleato di Pyongyang e il suo principale partner economico, ma i rapporti tra i due Paesi sono peggiorati negli ultimi anni, in parallelo ai continui test missilistici e nucleari nordcoreani che hanno indotto la Cina ad aderire in modo sempre più serio alle sanzioni internazionali varate dalle Nazioni Unite. La tempistica di alcuni test militari nordcoreani, inoltre, era apparsa come uno sgarbo alle autorità cinesi, andando a danneggiare alcuni appuntamenti interni o internazionali di grande rilevanza per Pechino.
I media giapponesi, nei mesi scorsi, erano giunti a ipotizzare che Kim avrebbe fatto eliminare lo zio Jan Song-taek nel 2013 dopo le voci secondo cui il parente avrebbe proposto alla Cina di appoggiare la sostituzione dello stesso Kim con il fratellastro Kim Jong Nam (eliminato nel febbraio dell’anno scorso).
Di fatto, molte attendibili ipotesi di mossa a sorpresa del leader coreano, ma di fatto, nessuna conferma. Le immagini dell’agenzia giapponese Kyodo a dare la prima notizia di un alto esponente nordcoreano in arrivo a Pechino via treno, ma chi? Mentre nella capitale cinese venivano prese insolite misure di sicurezza, compreso lo sgombero dei turisti da piazza Tienanmen. Le immagini del passaggio di un treno blindato speciale, simile a quello usato dal padre di Kim Jong-un, Kim Jong-il, durante la sua visita a Pechino organizzata poco prima della sua morte, nel 2011. Il governo cinese come da prassi non conferma. Immagini diffuse sui social media da testimoni mostrano anche un corposo corteo che percorre a tutta velocità le strade di Pechino Tweet.