
Il vero nome dell’agente “Zig Zag” era Eddie Chapman e prima della Seconda Guerra mondiale esercitava con successo la professione di scassinatore a Londra: la sua principale abilità personale consisteva nello stimare con la massima precisione la quantità esatta di esplosivo per aprire una cassaforte, senza rischiare troppo personalmente e soprattutto senza danneggiare in alcun modo il prezioso contenuto. Poiché normalmente usava nitroglicerina questo suo talento era determinante nella riuscita professionale. Ad Eddie Chapman piaceva anche la vita non priva di certe comodità: frequentava assiduamente i locali notturni dell’anteguerra a Soho dove si favoleggia avesse anche incontrato Marlene Dietrich. All’inizio del 1939, coinvolto in una complicata vicenda di denaro prestato nella capitale inglese, aveva scelto di vivere in un luogo più appartato e l’isola di Jersey, una delle isole del Canale, territorio inglese vicinissimo alla costa francese, fece al caso suo. Fu comunque arrestato lo stesso e condannato a due anni da scontare nella prigione dell’isola.
Nel giugno 1940 le armate di Hitler sconfissero la Francia e la occuparono. Data la vicinanza alle coste francesi i tedeschi occuparono anche le isole del Canale, ottenendo così anche la piccola soddisfazione di conquistare dei fazzoletti di suolo britannico. La vita nella prigione inglese di Jersey sotto il controllo tedesco non era delle migliori e Chapman escogitò il primo di una serie di astuti stratagemmi per uscire dalla tetraggine carceraria: riuscì infatti ad essere arruolato nei servizi
segreti tedeschi raccontando le sue audaci imprese. Non si trattava ancora delle SS – che solo più avanti nel corso della guerra avrebbero assunto il controllo totale dei servizi – ma dell’Abwehr (letteralmente ‘difesa’) controllata dalla Wehrmacht e comandata dall’ammiraglio Canaris che in seguito avrebbe cospirato contro Hitler. Dopo i servizi inglesi, si trattava probabilmente del più efficiente servizio europeo di spionaggio e Chapman indubbiamente si trovò a proprio agio: l’Abwehr infatti, nonostante la grande capacità operativa, stentava a reclutare agenti da inviare in Gran Bretagna e lo trattò pertanto con un’attenzione speciale.
Chapman in realtà voleva solo tornare a casa e dopo l’addestramento in Francia fu lanciato nel dicembre 1942 sulla Gran Bretagna. Poiché i servizi inglesi decrittavano normalmente i messaggi segreti tedeschi e soprattutto quelli dell’Abwehr, Chapman fu catturato dopo poche ore e messo davanti al tradizionale dilemma: affrontare un processo per alto tradimento (con esito scontato) o collaborare con gli inglesi fingendo però di lavorare per l’Abwehr. Tra il patibolo certo ed altri rischi incerti la scelta insomma fu semplice, ma non rapida, nel senso che i britannici dovevano prima valutare accuratamente il personaggio. Dopo lunghi interrogatori Chapman infine fu accettato anche dagli inglesi diventando il più grande doppio giochista della Seconda Guerra mondiale: l’agente “Fritzchen” dell’Abwehr (in tedesco “piccolo Fritz”) divenne per gli inglesi “Zig Zag”, nome in codice decisamente allusivo al secondo salto di campo fatto dalla stessa persona. Per inciso, nella valutazione fatta dai servizi inglesi, si scrisse che Chapman in missione avrebbe potuto rivelare ‘il talento straordinario di una personalità piena di risorse’.
L’impresa destinata a consacrare la fama di Chapman negli annali dello spionaggio fu compiuta nella notte tra il 29 e il 30 gennaio 1943: un’intera fabbrica di legno e carta fu distrutta dai bombardieri tedeschi e le fotografie aeree scattate dalla ricognizione confermarono il pieno successo riportato anche da giornali inglesi che descrissero “un terribile bombardamento a una fabbrica”. Chapman d’intesa con l’MI 5 aveva passato un’informazione grossolanamente falsa ai tedeschi che si convinsero in breve di aver raso al suolo una fabbrica all’avanguardia dove erano prodotti aeroplani segreti e di nuova concezione. Chapman, costretto al rientro in Germania nel marzo 1943 per continuare la finzione, fu decorato dai tedeschi con la croce di ferro e fu l’unico inglese in tutta la Seconda Guerra mondiale ad ottenere l’alta decorazione. Dopo un breve periodo in Norvegia in una casa protetta dall’Abwehr, riuscì finalmente a ritornare a Londra alla fine del 1944.