Kim-Trump a far la pace: possiamo credere a quei due?

Dalla caricature alla storia?

– Donald Trump voleva il suo momento storico, l’incontro da incorniciare, e se davvero incontrerà Kim Jong-un avrà ottenuto il suo scopo politico e d’immagine mai neppure immaginato.
– Per Kim, il passaggio dalla deificazione di regime in casa, alla considerazione stupita di chi scopre che la sua minacciosa diplomazia di atomiche, missili e olimpiadi ha vinto contro tutti.
Dunque, il leader della Corea del Nord ha chiesto al presidente americano un incontro per aprire i negoziati sul programma nucleare. Una enorme e inaspettata apertura diplomatica che porterebbe allo stesso tavolo due leader che fino a pochi mesi fa si scambiavano insulti, ‘vecchio rincitrullito’, al ‘Rockety boy’, intimidazioni a suon di test e bottoni nucleari, missili balistici su Hokkaido e minacce di scatenare ‘fuoco e fiamme’.
Due matti, siano a ieri. Per domani c’è da fidarsi?

Cosa potrà andare storto nell’accordo
tra Corea del nord e resto del mondo?

Pyongyang dice di voler sospendere il programma missilistico e “normalizzare” il rapporto con gli Stati Uniti. Ma spesso ha finto di prendere accordi, o ha preso accordi e poi li ha traditi
Per il momento abbiamo il messaggio di Pyongyang portato a Washington, passato al microscopio cerca intenzioni dei più alti funzionari per la sicurezza nazionale dell’amministrazione Trump.
Testa d’uovo di generali e spioni: il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, il generale H.R. McMaster con il consigliere per la sicurezza nazionale sudcoreano, Chung Eui-yong, e il capo dell’intelligence, Suh Hoon, che all’inizio della settimana avevano parlato con il leader comunista.

Oltre i Tweet il negoziato

Poi sarà negoziato. Cosa l’America vorra offrire in cambio della denuclearizzazione. Anche se Trump vende propaganda su Twitter e dice che Kim ha “parlato di denuclearizzazione con i rappresentanti della Corea del Sud, non solo di congelamento” del programma, gli esperti, che sono persone serie, hanno notato che la Corea del Nord non ha parlato di interrompere il programma nucleare ma solo i test missilistici.
Molti osservatori restano scettici. Il consigliere per la politica asiatica di George W. Bush e quello di Barack Obama hanno spiegato che probabilmente Pyongyang sta solo cercando di aggirare le sanzioni. «Per capire cosa succede, scrive Giulia Pompili, bisogna ristudiare il 2009, quando Kim Jong-il costrinse Bill Clinton ad andare in Corea del Nord col pretesto di liberare le due giornaliste: oggi nelle galere di Pyongyang ci sono tre cittadini americani», scrive il Foglio.

Trump e le elezioni di Middle Term

Disponibilità e assieme durezza, è la linea politica e assieme di immagine che viene dalla Casa Bianca. Fino all’incontro, se mai sarà, le sanzioni resteranno in piedi così come procederanno le esercitazioni militari congiunte con Seul. «Non è prevista alcuna concessione in cambio dell’apertura al dialogo -ha avvertito un funzionario dell’amministrazione- Non ripeteremo gli errori degli ultimi 27 anni, le sanzioni e la massima pressione devono restare ed è ciò che differenzia la politica del presidente rispetto al passato perché le precedenti amministrazioni hanno spesso fatto concessioni alla Corea del Nord in cambio di colloqui».
Ma Trump è Trump, osservano in molti, ed anche la diplomazia è una sua personale emanazione che oggi c’è, domani chissà.

Poi le vere questioni asiatiche

Incontro Trump Kim in divenire, mentre a fine aprile si terrà il terzo summit intercoreano della storia: un incontro sul 38° parallelo tra Kim Jong-un e il presidente sudcoreano Moon Jae-in, che riguardo all’apertura verso gli Stati Uniti ha subito parlato di “pietra miliare per la pace”.
«Se il presidente Trump e il presidente Kim si incontrano, la completa denuclearizzazione della penisola coreana sarà messa sulla giusta strada sul serio». E mentre le Borse asiatiche sono state galvanizzate dalla notizia dell’imminente incontro, con rialzi incuranti dei dazi all’import di acciaio e alluminio formalizzati da Trump, anche il governo giapponese ha accolto positivamente “il cambio di postura” di Pyongyang.

Il ballo della Speranza sopra gli arsenali nucleari
«Si annuncia l’incontro fra il vecchio rimbambito Donald Trump e l’uomo-razzo Kim Jong-un», festeggia Adriano Sofri. Ma senza farci troppe illusioni, aggiungiamo noi.

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