Kosovo, pulizia vera in casa UCK? Giustizia ad opportunità Ue

Se e come sarà fatta la giustizia deciderà l’Unione europea

L’attuale elite di governo kosovara alle prese con la strana legge che impone loro di indagare e punire i crimini di guerra commessi dalla maggioranza albanese vincente -loro stessi e la formazione armata Uck- dopo le bombe Nato e la vittoria sulle forze di Milosevic, contro le minoranze serbe, e rom, e turca…
Whether and how justice will be made is up to the EU, writes Andrea Lorenzo Capussela.
Se e come sarà fatta la giustizia spetta all’Unione europea, scrive Andrea Lorenzo Capussela su BlogActive.eu.
Autore multi titolato: libri, ad esempio, ‘State-Building in Kosovo: Democracy, Corruption and the EU in the Balkans’, articoloni su The Guardian, un dottorato di ricerca, e in Kosovo, sino alla fine di marzo a capo dell’unità economica dell’Ufficio civile internazionale

Dal rapporto Marty l’obbligo di un minimo di giustizia

La visita di Juncker, l’alto rappresentante Mogherini e il commissario Hahn in Kosovo nel Tour dei Balcani. Messaggio per tutti, se volete solo pensare ad un futuro Ue, pulizia in casa e nessuna lite aperta coi vicini. Come cancellare con un colpo di bacchetta magica 10 anni di guerre balcaniche.
Passaggio kosovaro legato alla contestatissima indipendenza per volontà Usa, processo sui crimini di guerra, praticamente ai tutti i leader dell’Esercito di liberazione del Kosovo (UCK), che ora governano il paese.
Lo ha imposto, per salvare la faccia rispetto ai mille compromessi precedenti, il rapporto del giudice svizzero Dick Marty, pubblicato dal Consiglio d’Europa alla fine del 2010, che elencò crimini diffusi e nomi di responsabili ben noti. Orrori che comprendevano anche l’uccisione di prigionieri per venderne gli organi per trapianti.
Dopo qualche esitazione, le principali potenze occidentali hanno scelto di prendere quel rapporto sul serio e nel settembre 2011 l’UE ha istituito una Task Force investigativa speciale, SITF la sigla.

La Task Force investigativa europea

Anche secondo SITF, dopo il conflitto del 1999 il Kosovo ha assistito a “un attacco brutale” contro le minoranze serbe e rom e molti albanesi del Kosovo che si opponevano a certe fazioni del KLA/UCK; tali crimini sono stati commessi in modo “organizzato”, sotto la direzione dei comandanti dell’UCK, e hanno portato alla “pulizia etnica efficace di grandi porzioni” di quelle minoranze; oltre a costituire crimini di guerra, gli attacchi erano sufficientemente “diffusi” e “sistematici” da giustificare l’accusa di “crimini contro l’umanità”.
Imbarazzi Nato e amici americani, e il guaio di quei nomi: una mezza dozzina di figure – tra cui l’attuale portavoce del parlamento, vice primo ministro, primo ministro e presidente del Kosovo – tutte accusate di crimini di guerra e alcune descritte come ‘protagoniste’ della criminalità organizzata. Il rapporto cita analisi confidenziali ufficiali occidentali che spesso individuano il presidente del Kosovo – Hashim Thaci – come “il più pericoloso dei capi criminali dell’UCK”.

Fare un po’ di pulizia per salvare la faccia

Nel 2015 l’Ue impone al Kosovo di istituire il tribunale speciale. Perché i leader dell’ex KLA si espongono volontariamente al rischio di lunghe pene detentive? Si chiede opportunamente Andrea Lorenzo Capussela.
Prima ipotesi/spiegazione, l’assenza di testimoni vivi o intenzionati a rimanerlo, in parallelo accanto a «una vacillante volontà politica da parte della comunità internazionale di perseguire efficacemente gli ex leader dell’UCK». Insomma, “rischio trascurabile” per i colpevoli.
Due, le prove già raccolte. Impegnati a prendere sul serio la relazione Marty, chi, tra quelle sei figure kosovare di vertice coinvolte, incriminare e processare? Parliamo di giustizia e di prove ma in Kosovo la politica svolge un ruolo decisivo nelle decisioni giudiziarie. «E le regole che disciplinano le nomine nel tribunale speciale, sono lasciate alla discrezione di  Federica Mogherini nel suo ruolo (vedere articoli 28, 32, 33 e 35 della legge sul Kosovo)», scrive Capussela.

A plausible hypothesis, ma decisamente audace

A plausible hypothesis, therefore, is that Western powers and Kosovo politicians held negotiations on how many, and which, senior figures would be indicted and convicted.
«Un’ipotesi plausibile, quindi, è che le potenze occidentali e i politici del Kosovo abbiano negoziato su quanti, e quali, figure di alto rango sarebbero stati incriminati e condannati». Ipotesi audace negata con fermezza. Eppure, se mai fosse, tutto diverrebbe più chiaro, insiste l’analista.
Elezioni 2017, fazioni Uck avversarie deboli e nessuna vincente mentre le potenze occidentali sembravano diventate più critiche nei confronti dell’élite del Kosovo. Governo di ‘unità nazionale’, detto da altri, di ‘emergenza giudiziaria’. Tutti i potenziali arroccati in difesa?
Il 22 dicembre i loro parlamentari tentano un colpo di mano in Parlamento, affossare la, legge, ma questo scatena una condanna pubblica occidentale senza precedenti.

Cos’è accaduto e cosa si prepara adesso?

Un secondo round di negoziati per aggiornare l’accordo ‘giudiziario’? Ovvia smentita universale. Non resta che considerare le regole di nomina della corte speciale interamente delegate ai vertici europei per la politica estera. Federica Mogherini insomma.
The special court is entirely a product of Mogherini’s choices and is exposed to her office’s informal influence.
«La corte speciale è interamente un prodotto delle scelte di Mogherini ed è esposta all’influenza informale del suo ufficio».
Verifica contro ogni sospetto, come l’UE vorrà ora incoraggiare i pubblici ministeri e i giudici a esercitare la loro funzione in modo imparziale, senza alcun riguardo per considerazioni politiche, anche se ciò comporta la decapitazione di tutte le autorità politiche del Kosovo.
Although they are the fathers of the state, they are the leaders of an unaccountable, incompetent, predatory, and often criminal elite, whose main interests are antithetical to the needs of the country’s development, to the EU’s long-term interests, and, increasingly, also to its short-term ones.
«Sebbene siano i padri dello stato, sono i leader di un’élite irresponsabile, incompetente, predatrice e spesso criminale, i cui interessi principali sono antitetici ai bisogni dello sviluppo del paese, agli interessi a lungo termine dell’UE e, sempre più spesso, anche a quelli a breve termine».

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