
Corbyn lancia la “sua” Brexit e spacca i Tories. Il leader laburista, non spinge per la ripetizione del referendum sull’uscita dall’Unione, ma propone una Gran Bretagna dentro “un’unione doganale” con la Ue. Soluzione che permetterebbe di mantenere aperto anche il confine tra le due Irlande.
Una Gran Bretagna che mantiene un grosso piede in Europa, come già stanno facendo Norvegia, Svizzera e Turchia: dentro una unione doganale europea, in “stretta associazione con Bruxelles” -così scrive Corbyn- pur essendo fuori dalla Ue. Scelta politicamente accorta e potenzialmente vincente.La proposta finisce addirittura in un emendamento dei conservatori europeisti, che ai Comuni potrebbero sostenerlo. A rischio il governo di Theresa May, e inevitabili nuove elezioni, con la possibile vittoria del Labour e una nuova squadra di negoziatori britannici nella trattativa con la Ue.
Nessuna retromarcia sulla uscita. Brexit rimane, con una unione doganale che non precluda a Londra la possibilità di firmare eventualmente accordi commerciali con altri Paesi. Ancora la formula che Bruxelles ha finora rifiutato, versione “botte piena e moglie ubriaca”, come ha ripetuto più volte il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Ma il leader laburista ha detto che nella transizione la Gran Bretagna dovrà restare nell’unione doganale “con le regole esistenti”. E indica chiaramente di volere un accordo commerciale senza dazi su import-export con l’Europa. E “una forte relazione con il mercato comune”. La soluzione che permetterebbe di mantenere aperto il confine fra Repubblica d’Irlanda e Irlanda del Nord britannica, questione chiave della trattativa, da cui dipende anche il mantenimento della pace a interna a Belfast.
Brexit tradita, l’accusa sui tabloid di destra. Duro il No di Theresa May in gravi difficoltà, accusata da Corbyn di lasciare il Paese ‘al buio’ sulla strategia negoziale in vista dell’uscita dall’Ue. “Un Paese la cui economia è stata già danneggiata da 8 anni d’austerità sotto i governi Tory”. “Con noi (al governo) non ci saranno tagli di tasse ai più ricchi”, ma anzi “un aumento delle tasse al 5%” più facoltoso del Paese per finanziare “la spesa sociale”, ha rivendicato. Quella su una nuova Unione doganale con l’Ue, è proposta vincente anche tra gli imprenditori, con gli applausi della Cbi, la Confederazione dell’Industria britannica. Non mancano ovviamente critiche proprio in casa Labour, tra quanti speravano che Corbyn esprimesse una volontà chiara di mantenere il Regno Unito nel mercato unico dell’Ue. Cosa che invece il segretario ha preferito non fare, suggerendo che rimanere nelle condizioni attuali potrebbe impedire al Labour di realizzare il suo “ambizioso programma economico”.