Ai capi delle spie forse una proroga, ma solo dopo elezioni

Il ‘chi è’ dei capi delle spie italiane

Tutti i vertici dei servizi segreti italiani a scadenza mandato, e due di loro anche a fine percorso lavorativo per pensionamento. L’intera terna di ruoli, le due agenzie di spionaggio vero e proprio, Aise, sicurezza esterna, Aisi, sicurezza interna, e il Dis, il Dipartimento per la sicurezza, la struttura burocratica di coordinamento che ora gestisce in proprio la ‘Cybersicurezza’. Italia scoperta sul fronte sicurezza, oltre a quello politico che, tra elezioni, dopo elezioni, formazione di una qualche maggioranza, e formazione di un nuovo governo, ci metterà un bel po’ prima che il nuovo vertice politico abbia la possibilità di decidere sui nuovi vertici della sicurezza.

Il comitato parlamentare di vigilanza sull’intelligence boccia la proposta di Palazzo Chigi, con qualche dettaglio incerto. Sull’eventuale rinnovo degli incarichi del direttore del Dis Alessandro Pansa e dei numeri uno di Aisi e Aise, rispettivamente Mario Parente e Alberto Manenti, sarà il nuovo governo in carica a decidere o una eventuale proroga di incarico da parte del governo di transizione, e solo col l’accordo parlamentare. Il problema è che, sia Pansa sia Manenti hanno già raggiunto l’età pensionabile, dettaglio che, sulle base delle regole esistenti, consente loro di terminare l’incarico in corso, scadenza in primavera, ma non di vederlo prorogato.

Problema politico istituzionale, coniugare da un lato la necessità di stabilità a beneficio della sicurezza nazionale e, dall’altro, la correttezza istituzionale che vorrebbe come prassi quella di lasciare al prossimo esecutivo le nuove nomine. Una ipotetica proposta Gentiloni Minniti di una proroga per un periodo concordato, pare sia stata respinta per opportunità elettorale di una parte anche se con una formula possibilista. Ne parleremo dopo le elezioni. Una condizione di incertezza che rende abbastanza incerta l’operatività reale dei due organismi, tanto che potrebbe spingere comunque qualcuno dei vertici a dire ‘No grazie’.

Alberto Manenti, direttore Aise

Determinazioni finali della presidenza del Consiglio, direttamente Paolo Gentiloni per mancata delega sui Servizi alla sottosegretaria alla presidenza Boschi, e indicazioni del ministro degli Interni Marco Minniti, non rese note. Già a fine 2017, al momento di nominare il nuovo Comandante generale dei carabinieri, era emerso che i vertici degli organismi di sicurezza avrebbero continuato a lavorare sicuramente fino ai primi mesi successivi all’insediamento del nuovo governo, vista la delicatezza del passaggio elettorale e della formazione del nuovo governo.

Mario Parente, direttore Aisi

Ma nel frattempo, nella Relazione annuale 2017 presentata a Palazzo Chigi, vengono sottolineati i crescenti pericoli creati dalla complessiva instabilità geopolitica mondiale in cui “crisi locali e circoscritte hanno oggi implicazioni globali”, mentre perdurano e talvolta si aggravano criticità che sembravano potersi relegare nel passato , come la minaccia atomica e quella militare convenzionale”. In questi giorni è stato a Roma il sottosegretario di Stato americano John Sullivan, referente per i servizi segreti del suo Paese, le ben 16 agenzie di intelligence’ attorno alla Cia.

Alessandro Pansa, direttore Dis

Poi ci sono le scemenza di alcuni parlamentari a caccia di notorietà e voti per il rinnovo elettorale che denunciano trame e inventano retroscena. Interviste di parlamentari uscenti e resoconti ufficiali Copasir che dicono esattamente il contrario. Oltre le famose mamme sempre incinta, anche rilevante fantasia. Un senatore che dal Corriere della sera che stranamente vi presta attenzione, assolve il colleghi che si facevano lo sconto sui rimborsi spesa promessi attribuendone la rivelazione ad una trama dei servizi segreti. Idee poco chiare su come funzionano le deleghe di controllo politico dell’intelligence, ma un po’ di vetrina a basso costo d’intelligenza.

Condividi:
Altri Articoli
Remocontro