
Il generale Petr Pavel, Ceco nel senso di Cechia, Repubblica Ceca, capo del comitato militare della NATO, ha avvertito le autorità della Turchia delle possibili conseguenze di un accordo con la Russia per l’acquisto dei sistemi russi missilistici anti-aerei, gli S-400, segnala il sito Defense News.
L’acquisto dei complessi eliminerà la possibilità di integrazione di Ankara con il sistema di Difesa aerea dell’Alleanza.
«Il principio di sovranità, naturalmente, è valido per l’acquisto di attrezzature militari, ma i paesi sovrani dovranno affrontare le conseguenze delle loro decisioni», concede Pavel, ma avverte che gli alleati Nato hanno tutto il diritto di volerne discutere. ‘Questioni di interesse’, visto che gli ‘S-400 russi in Turchia andranno ad operare accanto ai mezzi alleati. Interferenze e occhi troppo attenti temuti.
Problemi in casa Nato sul fronte sud in coincidenza con rafforzamenti sul fronte occidentale anti russo di eredità post sovietica
La crescita delle tensioni nei rapporti con Mosca, allarma la Nato, informa il Wall Street Journal. Secondo Der Spiegel, l’Alleanza sta discutendo la creazione di due nuovi centri di comando per migliorare l’efficienza della gestione delle forze della NATO in Europa.
Il rafforzamento dell’esercito russo dopo il crollo del 1990, insieme alla crescente influenza geopolitica di Mosca, preoccupa la guida della NATO.
La costruzione dell’infrastruttura e delle forze occidentali ai confini della Russia -viene ammesso- è iniziata molto prima degli eventi ucraini del 2014, ed “Euromaidan” è servita solo ad un ulteriore promozione della NATO ad est.
Formalmente, sotto la guida dell’Alleanza, nei paesi Baltici e in Polonia, ci sarebbero quattro battaglioni. Il ministero della difesa russo parla di una divisione meccanizzata. Der Spiegel cita un documento segreto che riguarda il collegamento della NATO con l’Europa, difficoltà che renderebbero perdenti le forze armate alleate per difficiltà di collegamento e rifornimenti.
Quindi la NATO sta già pensando di abolire i controlli di frontiera per gli armamenti e il personale in Europa. In particolare, per la creazione una “Schengen militare”, si è espressa la presidente della Lituania, Dalia Grybauskaite.
Negli anni della Guerra Fredda, il contingente USA in Europa aveva raggiunto le 300 mila persone. Ora il numero del contingente americano nel Vecchio continente è di circa 60-70 mila persone, in costante rotazione.