La Cia modello western di Trump e la testa di Kim Jong-un

«Se Kim muore… non chiedete un commento alla Cia»

Lo spirito di John Wayne e, in tempi più recenti, di Clint Eastwood nel carattere degli americani, valuta l’agenzia Italia. E non poteva essere da meno il capo della Central Intelligence Agency, Mike Pompeo, che -memoria di gloriosa cinematografia Usa- ricorda l’ispettore Callaghan quando dice “coraggio, fatti ammazzare”. La sfida nelle parole dell’italo americano Pompeo diventa, «non chiedetemi un commento, visto la storia della Cia non intendo parlarne, non sarebbe utile».
In realtà, quella di Pompeo è vera e propria insistenza.

A luglio aveva detto, «bisogna separare il regime dalle sue armi di distruzione di massa». Giro di parole neppure troppo velato su un’operazione di ‘decapitazione’, l’assassinio di Kim Jong-un.
Quando giovedì il corrispondente del “Financial Times” in conferenza stampa chiede a Pompeo cosa succederebbe in Nord Corea se il Maresciallo dovesse morire, l’occasione è d’oro per ribadire la minaccia. «… se Kim Jong-un dovesse scomparire, vista la storia della Cia, non ne voglio parlare. Un incidente… qualcuno potrebbe pensare a una coincidenza».

Mike Pompeo, Cia

Minaccia vera o paure strumentali?

Le reali capacità nucleari dei coreani. «Il presidente Trump ha concluso che dobbiamo fare uno sforzo perché non abbia quella capacità», ha ricordato il direttore della Cia. Con sentenza finale: «Un negoziato, “una perdita di tempo” che non farà raggiungere i risultati sperati».
Sempre Pompeo, durante un intervento alla Fondazione per la difesa delle democrazie, ha dichiarato che gli Stati Uniti devono pensare Pyongyang, «Sull’orlo di colpire gli Stati Uniti».
«Se succede il prossimo martedì – ha detto il capo della Cia – oppure tra un mese è lo stesso. Il fatto è che dobbiamo unire gli sforzi affinché Kim Jong-un non sia in grado di portare avanti un attacco del genere». Per essere capo della spie Usa, del mondo occulto dei segreti, Mike Pompeo non nasconde troppo le sue più cattive intenzioni, salvo che certe minacce plateali non siano parte di una commedia.

I ‘vicini da casa’ di Kim preoccupati

Le parole di Pompeo sono riportate con enfasi dal giornale cinese South China Morning Post, secondo cui il direttore della CIA avrebbe inoltre accennato a come stanno cambiando i compiti dell’intelligence. «Stiamo per diventare un’agenzia molto più cinica», ha aggiunto Pompeo in versione cinese. Il ritorno dell’assassinio politico di Stato, se mai fosse tramontato.
A Mosca. Il presidente della commissione di Politica d’Informazione della camera alta del Parlamento russo Alexey Pushkov via Twitter, ha definito le parole del capo della Cia ‘Una condanna a morte’. «Le dichiarazioni del direttore della CIA significano una cosa sola: Kim Jong-un è stato marchiato. I leader non muoiono da un giorno all’altro. Un’altra questione è quanto questa minaccia sia realizzabile». Ad avvertire Washington e Langley che il Cremlino non è d’accordo e che cercherà di evitare appuntamenti mortali.

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