Cortina di ferro 2.0, prove tecniche di cyberguerra

Nato vs Hacker, armi contro virus informatici, proiettili contro app. E’ la nuova guerra, la cyberguerra che si giova nell’Europa dell’Est. Lo sanno bene i militari Nato che hanno visto i propri cellulari fuori controllo. Nessun guasto ma , è una prova tecnica di cyberguerra.
La denuncia è arrivata dai militari del contingente Nato e dal colonnello Christopher L’Heureux, capo della base Nato di Bemowo Piskie in Polonia, al Wall Street Journal. Al termine di un’esercitazione, il colonnello responsabile dei posizionamenti tattici delle truppe, ha visto che il suo iPhone era in modalità “smarrito”, indagando ha scoperto che un IP di origine russa cercava di prenderne possesso dei dati. Un’ulteriore indagine ha rivelato che diversi GPS dei militari erano sotto controllo.

Sebbene si tratti di un hackeraggio abbastanza artigianale, Piskie sostiene che potrebbe trattarsi di un avvertimento, di una intimidazione. Il messaggio è chiaro, possiamo controllarvi, possiamo ricostruire i vostri spostamenti, possiamo alterare dei messaggi portandovi fuori strada e in tempo di guerra le informazioni sono una mossa che può portare in vantaggio una parte sull’altra.
Altri tentativi di hackeraggio sono stati riscontrati anche dai militari del contingente britannico a Tapa, in Estonia. Improvvisamente dalle memorie dei cellulari scomparivano dei contatti e musiche mai scaricate apparivano nelle playlist. Ovvio che da adesso in poi le esercitazioni si svolgeranno senza smartphone, per essere certi che nessuno abbia uno smartphone è previsto l’attraversamento a nuoto di un lago.

Può trattarsi di una paranoia, forse, può risultare quantomeno azzardato l’utilizzo degli smartphone per uso personale durante le esercitazioni, probabile.
Il presidente lituano Dalia Grybauskait aveva già avvisato che “la cyberguerra è già cominciata: sappiamo bene chi sono i nostri vicini”.
Il governo Usa e i militari occidentali affermano di non avere alcun dubbio che dietro la campagna di hackeraggio ci sia la Russia visto che le attrezzature utilizzate per spiare sono fuori dalla portata dei civili anche se i funzionari del governo di Mosca negano un coinvolgimento. In ballo ci sono 4 mila soldati Nato dispiegati ai confini dell’Alleanza atlantica. Cosa aspettarsi? Gli scenari più probabili sono nuovi finanziamenti per la sicurezza informatica e maggiori precauzioni durante le operazioni, per quanto riguarda la difesa, del controattacco Nato, invece, c’è ancora molto da scoprire.

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