
Un terremoto politico in Germania. I due partiti storici che hanno governato assieme quattro anni nella Grande Coalizione, sono stati pesantemente puniti. Angela Merkel rimane cancelliera, incaricata di trovare una nuova coalizione di governo, ma la sua Unione Cdu-Csu registra il peggior risultato dal 1949. Anche la Spd di Martin Schulz crolla al minimo storico. Mentre Alternative für Deutschland (AfD), il movimento nazionalista e anti-immigrati, diventa la terza forza nel Parlamento. Liberali, Verdi e Linke raccolgono qualche consenso in più rispetto al 2013.
Sulla base dei numeri, le sole coalizioni possibili sono un’altra Grosse Koalition oppure un’alleanza tra l’Unione Cdu-Csu, Liberali e Verdi. Schulz e i dirigenti socialdemocratici, che più hanno pagato il sostegno al precedente governo Merkel escludono un’altra alleanza con Merkel. Tocca a Liberali e Verdi, partiti con differenze programmatiche notevoli tra loro. Per la cancelliera saranno trattative difficili, e qualcuno avanzava l’ipotesi di un governo di minoranza a caccia di maggioranze variabili di volta in volta, oppure addirittura nuove elezioni. La tradizionale stabilità politica tedesca messa in forse coma mai prima.
Ce la farà Merkel a formare un governo? «Sono ottimista, come sempre», ha detto ieri sera.