
A destra della destra repubblicana e a destra del ‘Trumpismo’ di governo, accanto ai suprematisti bianchi, al Klu Klux Klan, ai ‘Three Percenters’, insomma, ai seguaci di Julius Evola, i fascisti americani che in genere cercano di identificarsi pubblicamente in altro modo.
E Bannon non scherza e sta lavorando dietro le quinte per sostenere le sfide di candidati della destra estrema, in concorrenza con i nomi sostenuti dall’establishement del GOP, l’Old Party repubblicano.
Ovviamente resta la domanda chiave: questi ‘trumpisti’ possono vincere?
What will these Trumpist challengers actually run on?
In una intervista con Charlie Rose, Bannon ha addirittura dato dei “dreamers”, dei sognatori a Repubblicani e allo stesso Trump, troppo morbidi. Esempi di soluzioni legislativa ‘per i sognatori’ citate da Bannon, che rischierebbero di provocare una ‘guerra civile’ all’interno del partito repubblicano. L’idea che ci sia un abisso tra gli obiettivi del Partito Repubblicano e l’ideologia di Trump. E Bannon definisce ‘agonizzanti’ i legislatori Repubblicani per la successione di insuccessi al Congresso e al Senato. Con buona pace dei sogni su ciò che i repubblicani potrebbero realizzare se riprendessero il controllo della Casa Bianca e del Congresso.
Trump ‘negazionista’ sul clima e gli altri inciampi in casa repubblicana, citati dal WP. Sondaggi catastrofici, con la questioni dei rapporti con la Russia che non è più solo polemica politica con i Democratici. Sarà un indebolito, impopolare Trump, alla disperata ricerca di realizzazioni, che dovrà concedere più terreno a Democratici? Bannon non lo esclude ed attacca. Il licenziamento dell’ex direttore dell’FBI James Comey. «The biggest mistake in modern political history». Il più grande errore nella storia politica moderna. “Non credo che ci sia dubbio che se James Comey non fosse stato licenziato, non avremmo l’inquisitore straordinario Mueller, su Russiagate.
Altro contributo sull’estrema destra statunitense, la marcia su Berkeley raccontata da Shane Bauer, sulla rivista statunitense Mother Jones, ripreso da Internazionale. I suprematisti bianchi e gruppi fascisti, nella storica città universitaria. Gli anarchici e gli attivisti di sinistra, schierati a contestare. I manifestanti della destra, con i cartelli a sostegno di Trump e le bandiere degli Stati Uniti. E la bandiera del sole nero dell’odinismo, simbolo pagano usato dai neonazisti. I miliziani del ‘Three percenters’, che indossano tute mimetiche, osservano la folla. Tra gli oratori, Brittany Pettibone, scrittrice che sostiene la teoria complottista del “genocidio bianco”. Molto alla Stephen K. Bannon, ex consigliere di Trump ‘troppo moderato’.