
L’uragano Irma la cui forza sale e scende con volubilità, del terrificante 5 al tre che propone venti registrati 125 miglia orarie di velocità, che poi sono i nostri 215 chilometri orari, che comunque portano via tutto. Ci si attende che si rafforzi nuovamente nel suo viaggio verso la Florida.
Mobilitazione generale, e grande fuga dallo Stato. Le autorità hanno chiesto ad altri 700mila residenti di lasciare lo Stato. Sono in tutto circa sette milioni le persone interessate dagli ordini di evacuazione emessi in più Stati sulla rotta prevista della dannata Irma.
«Non si sopravvive a questa tempesta. E’ una situazione potenzialmente mortale. Evacuate ora, non tra un’ora o stanotte. Andatevene ora», terrorizza il governatore della Florida. L’uragano Irma che sta per raggiungere lo stato potrebbe risultare il peggiore, nella storia degli Usa, in termini di costi economici e un incubo per le compagnie assicurative.
Secondo gli esperti consultati da Bloomberg il conto finale potrebbe arrivare potenzialmente a 200 miliardi di dollari, superiore quindi all’uragano Katrina che colpì New Orleans nel 2005 con effetti devastanti pari a 160 miliardi di danni e oltre 1800 vittime accertate.
Irma dovrebbe arrivare in Florida domenica mattina alle 8:00 (le 14:00 in Italia) per proseguire il suo cammino verso nord fino ad arrivare in Georgia tra lunedì e martedì e in Tennessee tra martedì e mercoledì. L’uragano, che attualmente si trova su Cuba, ha provocato almeno 20 vittime nei Caraibi ed e’ seguito – a est – dall’uragano Jose di categoria 4, ovvero con venti fino a 240 chilometri orari. Jose sembra seguire la traiettoria di Irma e adesso si trova davanti alle coste orientali di Martinica.
Gli studiosi del clima concordano: il global warming ha di fatto potenziato ulteriormente le precipitazioni estreme portate dalle tempesta tropicali. Lo avevano già denunciato con Harvey, che aveva provocato almeno 37 vittime e l’esplosione di un impianto chimico a Houston. “L’azione dell’uomo ha assolutamente esacerbato gli effetti, in particolare, dell’inondazione“, dice Andrew King, studioso di condizioni climatiche estreme alla School of Earth Sciences dell’Università di Melbourne. Un ricercatore: “Il presidente Trump può aver ritirato gli Stati Uniti dall’accordo sul clima di Parigi, ma non può negare le leggi della fisica”
“Sappiamo che il cambiamento climatico sta aumentando la precipitazioni estreme. Un’atmosfera che diventa più calda può contenere più umidità, circa il 7% in più per ogni aumento di temperatura di 1 grado Celsius”, spiega King. “Ciò significa che quando ci sono le circostanze per precipitazioni estreme, è probabile che il cambiamento climatico renda questi eventi peggiori di quanto sarebbero stati altrimenti. In sintesi, cieli più umidi portano pioggia più intensa”. “Un oceano più caldo e l’aria sovrastante sono in grado di iniettare maggiori quantità di umidità nella tempesta che porta a una intensificazione delle precipitazioni già estreme”.