Spie russe, Belgrado e il golpe in Montenegro

Una strana storia balcanica di spie che da un anno si affaccia sulla stampa internazionale senza avere la forza di esplodere. Storia affascinate di tentati golpe balcanici, con il ‘nemico’ più classico di sempre, il GRU militare post sovietico, il collaudato nemico locale dai tempi di Milosevic, la Serbia mangia Kosovo e bambini, o lo strano, sospetto ruolo della stampa internazionale, soprattutto anglosassone rispetto al piccolo ma pregiato Montenegro.
Nalla foto di copertina, GRU officer Eduard Shishmakov (1) meeting Aleksandar Sindjelic (2) ahead of the foiled coup attempt

Partiamo dalla notizia e dalla foto di copertina:
«Surveillance photos ‘show Russian intelligence officers plotting Montenegro coup».
Foto di sorveglianza, “Gli ufficiali di intelligence russi che tramano il colpo di stato del Montenegro”.
Titolo impegnativo, senza se e senza ma sul quotidiano britannico Telegraph.co.uk News di questi giorni.
Insegue con ‘The ‘park bench plot to assassinate Montenegro’ il Daily Mail dell’altro ieri.
Se guardi meglio, scopri che la stessa storia compare su www.pressreader.com/uk/the-daily il 21 luglio di quest’anno.
Ma il meglio ce lo riserva il più prestigioso The Guardian del 20 febbraio 2017, stessa storia più di 6 mesi fa: https://www.theguardian.com › World › Montenegro
Colpo finale dal New York Times (altro che i poco credibili tabloid britannici) del 26 novembre 2016, quasi un anno fa: «Finger Pointed at Russians in Alleged Coup Plot in Montenegro».
https://www.nytimes.com/…/finger-pointed-at-russians-in-allege…

Una storia che puzza di bruciato

La trama raccontata e il suo trascinarsi su diversi e numerosi quotidiani sul ‘fronte occidentale’, senza mai concludere la storia. Golpe-non golpe nel microscopico Montenegro che noi italiani conosciamo per la regina Elena che ha dato statura (solo fisica) agli ultimi Savoia, e per i sospetti legami nel contrabbando tabacchi con la criminalità organizzata italiana del suo ex premier ed ex presidente e non ex del potere vero, il leader Milo Djukanovic, che devi leggere Giukanovic.

Eduard Shishamkov (1) and Vladimir Popov (2), both GRU military intelligence officers, are accused of orchestrating the plot

La spy story
Foto di spie che spiano altre spie. «Si ritiene che le fotografie siano state prese in un parco di Belgrado». In copertina, col numero 1, il russo arruolatore, e con numero 2 l’arruolato serbo montenegrino. La foto nel parco di Kalemegdan, nel cuore della capitale serba. Nella foto qui sopra i due agenti russi incriminati. «Le immagini ottenute dalle agenzie di intelligence europee che presumibilmente mostrano due ufficiali dello spionaggio militare russo operativi nei Balcani per gestire l’uomo che hanno assunto per orchestrare il sanguinoso rovesciamento del governo montenegrino».
Racconto un po’ nebuloso, vittima anche delle traduzioni, chi sa da quale prima lingua. Nella foto di copertina vediamo Eduard Shishmako, l’arruolatore Gru e il presunto killer serbo-montenegrino, che (ci dicono, con data Telegraph), andranno in giudizio il prossimo mese con altri 13 imputati. Notizia in attesa di riscontri.

La trama russa
Le foto ci vengono mostrate come parte fondamentale delle prove che collegherebbero la trama allo stato russo. Il Cremlino nega, e ci mancherebbe pure non lo facesse, vero o falso che sia il tutto. I funzionari britannici e statunitensi, altrettanto ovviamente credono che la cospirazione ci sia stata e sia stata sostenuta ‘ad alto livello’, addirittura uno dei più audaci tentativi del Cremlino ‘contro le democrazia europee’.
«.. one of the most audacious examples of the Kremlin’s attempts to undermine European democracies».
La trama sarebbe stata sospesa alla vigilia dell’agguato dove dei finti poliziotti dovevano sparare nei giorni delle elezione sui manifestanti fuori del Parlamento, creando il caos in cui uccidere Milo
Djukanovic e gettare il paese nel caos. Shishmakov e Popov, imputati in contumacia, stavano complottando da mesi, l’accusa, viaggiando tra Podgorica, la capitale del Montenegno e la confinante Serbia.

La spia Shishmakov
Shishmakov risultarebbe spia molto nota, e in quel mestiere non è un merito. Nel 2014 sarebbe stato accusato di spionaggio ed espulso della Polonia, dove figurava come vice accaché militare russo. Nei Balcani viaggiava con un autentico passaporto a nome Shirokov. Aleksandar Sindjelic, il cospiratore interno, sarebbe invece un ‘veterano anti-occidentale’ che però alla fine, ‘se la canta’.
After the plot was wound up, Sindjelic turned prosecution witness and his testimony will be
a key part of the trial». Alla fine, sarà proprio la testimonianza di Sindjelic, se risulterà credibile, ad avere un ruolo fondamentale nel processo.
Sono le agenzie di intelligence europee -ci spiega Teleghaph, ma era evidente- che hanno aiutato i montenegrini ad accumulare le prove per il più grande processo che la piccola nazione balcanica avrà mai visto.

Processo ballerino
Perché la notizia e i riassunti della trama vanno e vengono sulla stampa anglossassone? Non abbiamo risposta. Resto il fatto che il minuscolo Montenegro, irrilevante potenza militare ma collocazione geografica strategica nel cuore dell’Adriatico, fa ormai parte organica della Nato, e questo spiegherebbe qualche interesse contrario da parte dello spionaggio militare russo, se mai si passerà dalla spy story ad una sentenza di tribunale con elementi credibili di prova. Igor Sutyagin, esperto militare russo al Royal United Services Institute, descrive il GRU come abile reclutatore ed organizzare gruppi paramilitari di insorti, con importanti successi in Ucraina orientale. In Montenegro invece sarebbe andata male, creando imbarazzi a Mosca.
«You are not guilty if you fail. You are guilty if you fail and get caught».
Non sei colpevole se non riesci. Sei colpevole se non riesci e sarai catturato. Improbabili trionfi per Shishmakov e Popov a Mosca.

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