
Dopo 16 ore di fatica e paura, anche Ciro, 11 anni, è stato estratto dalle macerie della palazzina crollata a Casamicciola in seguito al terremoto a Ischia. Un lungo applauso dei vicini di casa ha incoraggiato i vigili del fuoco che lo hanno tirato fuori dopo 16 ore di lavoro ininterrotto. Il fratellino Mattias era stato salvato alcune ore prima. Il fratellino neonato è stato invece il primo dei tre ad essere estratto vivo dai vigili del fuoco.
“Come mai tanti danni da un sisma di magnitudo 4.0? C’è un discorso di specificità dell’isola d’Ischia che è in area vulcanica. Quello che però ho potuto vedere oggi è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente, per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati”. Angelo Borrelli, capo della protezione civile, in conferenza stampa a Casamicciola.
Per i turisti, tantissimi in questo periodo sull’isola verde, e per i residenti, l’estate si è fermata nel peggiore dei modi. Prima un boato poi la consapevolezza di quello che stava accadendo. Le suppellettili che cadevano, i mobili che si spostavano e poi il black-out, i crolli.
“E’ stato peggio del terremoto del 1980”, il terribile terremoto sull’Irpinia, raccontano i residenti. E c’è chi fugge, ora, da Ischia.
Sono i turisti che hanno letteralmente preso d’assalto il primo traghetto partito per Pozzuoli mentre c’è chi dorme in strada, su una panchina, aspettando le prossime navi per Napoli.
Si contano i feriti, 39, di cui uno gravissimo. E i morti, due donne. E si sono vissute le storie di chi, per ore, è rimasto sotto le macerie: come Alessia, incinta, e Alessandro, la mamma e il papà del neonato che quando è sbucato fuori dalle macerie ha fatto urlare di gioia i soccorritori.
Pasquale, 7 mesi, salvo. Un intero nucleo familiare di sette persone è rimasto imprigionato dopo il crollo della propria abitazione in località La Rita: estratti vivi il padre, due donne e , verso le 4, un bimbo di 7 mesi, Pasquale. I soccorritori stanno lavorando per estrarre gli altri due fratellini di 3 e di 5 anni: il loro rifugio è stato un letto ed è lì sotto che sono ancora.
Tra i ‘miracolati’, c’è poi un altro uomo ed un’anziana rimasta ferita. Storie a lieto fine che non cancellano affatto quelle delle due donne che invece non ce l’hanno fatta: una colpita dai calcinacci di una chiesa, l’altra il cui corpo è stato visto sotto le macerie, lì in piazza Maio dove la vita e la morte si sono incontrate.
Casamicciola la più colpita. Ingenti i danni nella parte settentrionale dell’isola, dove sarebbero crollate sei case. Una donna è morta dopo essere stata colpita dai calcinacci della chiesa di Santa Maria del Suffragio. Il cadavere di una seconda donna è stato individuato sotto le macerie di un’abitazione.
La scossa. La scossa è stata di magnitudo 4 a una profondità di 5 chilometri con epicentro a 3 chilometri a nord da Casamicciola. “Da quello che sappiamo il terremoto è di origine tettonica e non vulcanica – spiega Doglioni dell’Istituto nazionale di geofisica – Casamicciola è nota per i terremoti: nel 1883 se ne verificò uno di magnitudo 5.8 che fece 2.300 morti”.
Un traghetto per lasciare l’isola. Per aiutare coloro che intendono lasciare l’isola è stato predisposto a Casamicciola un traghetto che può trasportare mille persone. Lo ha detto il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, aggiungendo che sono stati anche attivati due traghetti a Ischia Porto, da 650 persone ciascuno.
Elicotteri del 118, ha proseguito Borrelli, hanno trasportato a Napoli 5 pazienti che si trovavano nell’ospedale di Lacco Ameno evacuato. Un traghetto con un contingente di soccorritori, anche team con unità cinofile, è giunto sull’isola.
«È successa una Casamicciola», si dice ancora a Napoli per indicare un grosso disastro. Non è la prima volta che la terra trema e scuote fino alle fondamenta il borgo di mare sulla costa settentrionale dell’isola. Il 28 luglio del 1883 un sisma molto più devastante distrusse quasi completamente quello che, all’epoca, era un villaggio di pescatori e di villeggianti.
In quel caso la magnitudo fu di 5,8 gradi, ci furono ben 2.313 morti, anche nei comuni di Lacco Ameno e Forio. Tra le vittime anche il padre, la madre e la sorella di Benedetto Croce. Il grande filosofo napoletano, allora 17enne, si salvò ma con gravi ferite.