
Alla vigilia del summit del G7 a Taormina, un quasi ignorato vertice della Nato a Bruxelles. E veniamo a sapere che l’Alleanza Atlantica entra ufficialmente a far parte della coalizione che combatte i jihadisti dell’Isis. Annunciando la decisione, il segretario generale Jens Stoltenberg ha affermato che la partecipazione della Nato alla Coalizione “manderà un forte messaggio di unità nella lotta al terrorismo”, e la Coalizione stessa potrà beneficiare di “una migliore piattaforma per coordinarsi”. Parole abbastanza vuote.
Cosa vuol dire la Nato nella Coalizione anti Isis? “Questo non significa che la Nato si impegnerà in operazioni di combattimento”, sempre Stoltenberg.
Il detto che non dice
In realtà, ha sottolineato lo stesso esponente norvegese al coordinamento Nato, non ci sono ora richieste in questo senso da parte degli altri alleati e delle forze sul terreno che combattono l’Isis.
Quindi? Il fatto che la Nato siederà ora ai tavoli e in cui si pianificano le operazioni della Coalizione, ne saprà di più di ciò che si prepara, anche se qualunque nuovo passo in questa direzione dovrà essere approvato dall’unanimità da tutti e 28 gli alleati.
Sospetto di ‘remocontro’, una prossima richiesta Usa di rafforzare il contingente Nato in Afghanistan in chiave anti Isis.
Vedremo presto.
E Trump batte cassa
La delicatezza non è tra le virtù del neo presidente Usa, ma almeno non crea equivoci.
«Ventitré dei 28 Paesi ancora non pagano quello che dovrebbero pagare per la propria difesa. Questo non è giusto per il popolo e i contribuenti degli Stati Uniti e molti di questi Paesi devono un sacco di soldi». L’occasione all’inaugurazione del memoriale dell’11 Settembre nel nuovo quartier generale della Nato, a Bruxelles. Inopportuno forse, ma la Nato nuova lettura Usa ormai è sopratutto questo, una voce di spesa.
«Gli Stati Uniti hanno speso in questi anni più di quanto hanno speso gli altri messi insieme».
«Il 2% è il minimo sindacale per combattere la minaccia concreta e terribile del terrorismo».
Vertice per finta
La breve riunione dei leader alleati – i vertici Nato generalmente durano due giorni – è stata convocata per dare il benvenuto a Trump e affrontare due questioni che lo interessano in particolare: l’aumento della spesa per la Difesa da parte dell’Ue e del Canada e un ruolo maggiore dell’Alleanza nella lotta contro lo Stato islamico.
Prima partecipazione anche per il nuovo presidente francese, Emmanuel Macron Pranzo tra i due nella residenza dell’ambasciatore degli Stati Uniti a Bruxelles, . I due hanno affrontato i diversi temi dell’agenda internazionale in vista anche del G7 di Taormina: dalla Siria, all’Ucraina alla Corea del Nord.
Sul tavolo anche l’accordo sul clima di Parigi messo in discussione da Trump.
Mistero Russia
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, «Con Trump abbiamo fatto progressi soprattutto sull’antiterrorismo, ma altre questioni restano aperte, come il clima ed il commercio. E non sono al 100% sicuro che abbiamo una posizione comune sulla Russia, anche se sul conflitto in Ucraina siamo sulla stessa linea».