Testate nucleari e teste calde, Corea e non soltanto

Anniversario della nascita del fondatore dello stato, di quello stato dinastico pseudo comunista che è la Corea del Nord. Kim Il-sung, Presidente Eterno e Leader supremo della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Liturgia laica diretta dal Kim dittatore di terza generazione, Jong-un. Culto della personalità, per il nonno, a deificare il proprio potere oggi. Ma il Kim attuale, aspetto tondeggiante che inganna, sta mostrando i muscoli agli Stati Uniti.

Ad accompagnare la parata di migliaia di soldati, anche prototipi di missili intercontinentali kn-08 e kn-14. Missili non ancora testati, ma che secondo gli analisti militari potrebbero colpire – in un futuro prossimo – bersagli americani. Tra carri armati, lanciarazzi multipli, pezzi d’artiglieria e un missile a combustibile solido progettato per essere sparato da sottomarini è spuntato anche un altro grande razzo a lunga gittata mai visto prima.

Tra le armi preoccupanti in mano al dittatore, il potente missile a medio raggio ‘musudan’ che potenzialmente potrebbe raggiungere le basi aeree statunitensi a Guam, l’isola nell’oceano Pacifico occidentale. L’America di Donald Trump -altro imprevedibile protagonista dei nostri giorni- sarebbe pronta a raid preventivi di fronte alla certezza di un imminente test nucleare, ripetono da Washington. E Pechino avverte, «La guerra può scoppiare in ogni momento».

Oggi, «Giorno del Sole», potrebbe partire il sesto e potentissimo test nucleare celebrativo per i 105 anni dalla nascita del nonno Kim Il Sung. L’esibizione di una testata nucleare da 100 chilotoni sino a ieri solo dichiarata? Spaventerà a sufficienza gli americani per far partire all’attacco la flotta navale di Trump? È possibile che dopo i 59 tomahawk Usa lanciati in Siria e la super-bomba sganciata in Afghanistan, Kim tema di fare la fine di Gheddafi nel 2011 o di Saddam Hussein nel 2003? O crede che i Navy Seals che hanno ucciso Osama Bin Laden si stiano addestrando per farlo fuori?

Oppure «Kim l’Atomico» è meno pazzo di quanto sembra, e volesse solo un accordo con gli Usa? Se stesse giocando al rialzo, facendo capire che ha davvero l’atomica e che è ora di pagare il disarmo con aiuti che portino capitale per far fiorire l’economia, e stesse facendo tutto questo per svincolarsi dall’abbraccio della Cina? Potremmo essere vicini a un disastro nucleare o alla fine di un lungo gioco di minacce che puntano a un disarmo a sorpresa, a una vendita di 10 bombe atomiche in cambio di capitale e un accordo che mantenga la sovranità della Corea del Nord e Kim Jong-un al potere.
Kim il Pazzo o Kim l’erede del familismo tradizionale coreano?

LA SFILATA DEL «GIORNO DEL SOLE»

 

 

 

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