
I media tradizionali stanno perdendo colpi in termini di credibilità e affezione del pubblico, infatti, gli italiani sono spaccati. Una buona fetta del campione, superiore al 42%, preferisce affidarsi ai media tradizionali, mentre la maggioranza, il 49,9%, predilige il web. La crisi di credibilità dei media tradizionali è stata ampiamente riscontrata durante la campagna elettorale negli Usa. Stando ai dati italiani, non sono poche le persone convinte che le bufale siano determinanti per i risultati elettorali. Il 21% crede che le notizie false abbiano stravolto in molti casi i risultati elettorale, il 43,9% dice che le fake news in alcuni casi abbiano affossato chi ha perso le elezioni mentre per il 15% hanno influenzato le elezioni e solo il restante 15% ritiene che le “bufale” siano una giustificazione dei politici per scaricare i propri fallimenti (vedi il partito democratico Usa e i presunti hacker russi).
Un dato interessante è il 68% degli italiani che si offende quando viene considerato come possibile vittima delle bufale. In sintesi, ognuno di noi crede che le sciocchezze in rete sono la pappa per gli stolti ma non per me. La tendenza si mostra chiara e prevedibile: più si va verso sinistra più si crede che siano gli altri le vittime delle bufale.
La minaccia delle fake news non spingono gli italiani a ritenere necessario l’istituzione di un ente di vigilanza in quanto questo potrebbe minare la libertà di opinione, mentre più del 60% sostiene che dovrebbe essere il lettore ad avere gli strumenti per distinguere una notizia falsa da una notizia vera.
Il punto finale del sondaggio svolto da TermometroPolitico prevede la dimostrazione di un ‘fact checking’, ovvero la verifica della veridicità di una notizia.
La maggioranza assoluta, il 53,6%, afferma di saper riconoscere da solo una notizia falsa e che il fact checking non serve, almeno a se stesso.
Scusate, ma questa vi sembra una notizia vera, o è, o potrebbe essere una ‘Fake news’? Fate sempre un ‘fact checking’, ma con remocontro.it state tranquilli.