Non solo Perego: la Rai del vuoto a perdere

Da ‘non è mai troppo tardi’, della vecchia Rai, al ‘sempre troppo tardi’ della nuova Rai. ‘Salviamo Paola Perego’, verrebbe da invocare. Che quella trasmissione fosse indecorosa (e siamo educati) ve ne siete accorti solo adesso? Serviva il web a denunciare la tabella sui ‘meriti matrimoniale’ delle donne dell’est? Sì, serviva il web, altrimenti nulla sarebbe accaduto e la indecorosa trasmissione avrebbe continuato a proporre vacuità inutili e spesso dannose.
E adesso scopriamo anche che certa tv è talmente spazzatura che nessuno, al settimo piano di viale Mazzini, si degna di guardarla. Salvo permettere che alcune clientele interne la programmino e la finanzino. E attorno a quelle, crescano ruoli, funzionari interni, autori esterni e quant’altro. Cerchiamo uno specialista che ci spieghi.

La Rai -evviva evviva- ha deciso la chiusura di ‘Parliamone sabato’, condotto da Paola Perego su Rai1: lo annuncia una nota ufficiale di Viale Mazzini, dopo il vespaio di polemiche sollevato dalla puntata in cui si è discusso dei motivi per i quali scegliere una fidanzata dell’Est, femmina più mansueta delle donne dell’ovest.
La confusione tra argomento leggero e scemenza assoluta, pure offensiva.
“Gli errori si fanno, e le scuse sono doverose, ma non bastano”, dichiara il Direttore Generale della Rai Antonio Campo Dall’Orto, parlando di “contenuti che contraddicono la mission di servizio pubblico”. Scusi Campo Dall’Orto, ma lei dove stava a zappare?
La programmazione del ‘vuoto a perdere’ (come da titolo), e qualcuno scopre d’improvviso che l’acqua troppo calda brucia.

“La decisione di chiudere Parliamone sabato -insiste Campo Dall’Orto- non è infatti solo la semplice e necessaria reazione ai contenuti andati in onda lo scorso sabato, contenuti che contraddicono in maniera indiscutibile sia la mission del servizio pubblico che la linea editoriale che abbiamo indicato sin dall’inizio del mandato. E’ anche – prosegue il dg – una decisione che accelera la revisione del daytime di Rai1 sulla quale peraltro stavamo già lavorando da tempo. Questo al fine di rendere i contenuti Rai sempre più coerenti ai valori che ne ispirano la missione”.
Il Dg Rai scopre che la programmazione pomeridiana Rai, il ‘daytime di Rai1’, (e non solo), fa spesso piangere. Ma anche al mattino e verso sera, non c’è molto da ridere.
Sarebbe interessante scoprire i meccanismi che presiedono all’affidamento di programmi all’uno o all’altra, e la scelta degli autori (e dei loro agenti), e ospiti straripanti, e struttura interna di gestione e controllo. Chi sa, spieghi.

Il direttore di Rai1, Andrea Fabiano, entità evanescente che compare a frittata fatta, si limita a chiedere perdono. “Rinnovo le mie scuse più sincere per quanto accaduto e ribadisco l’impegno per un’offerta sempre ispirata ai valori del servizio pubblico”. Probabilmente non toccherà a lui provare a rimediare, rinnovando lo scemenziario pomeridiano della rete mal governata sino a ieri.
Altra ‘caduta dal pero’, quella della Presidente Rai Monica Maggioni, che sembra essere arrivata all’incarico per caso.
“Non ho visto la puntata, lo sto scoprendo dai siti. Quello che vedo è una rappresentazione surreale dell’Italia del 2017: se poi questo tipo di rappresentazione viene fatta sul servizio pubblico è un errore folle, inaccettabile”, dichiara la presidente all’ANSA, salvo poi scoprirsi femminista di fronte al vilipendio consumato da una signora conduttrice.

“Ogni giorno -sottolinea Maggioni modello 8 marzo- ci interroghiamo su quale immagine di donna veicoliamo, su come progredire, uscire dagli stereotipi. Poi accade un episodio come questo: il problema non è una battuta inconsapevole, ma la costruzione di una pagina su un tema del genere: è un’idea di donna che non può coesistere con il servizio pubblico”.
“Per prima cosa – dice ancora la presidente – mi scuso. Poi come azienda cercheremo di capire come è nata una pagina di questo tipo”.

Sempre la scoperta dell’acqua calda bruciante.
Ma non basta, scrive il presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico, che promette tuoni e fulmini e “Un ufficio di presidenza dove valuteremo le audizioni da svolgere in Commissione sull’accaduto”.
E la commedia continua.

 

PENSIERI CATTIVI
di Mimmo Lombezzi

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