
Se è soltanto un caso, vuol dire che la ruota della fortuna di Matteo Renzi, tanto favorevole sino a novembre, ora gira al contrario. Vuol dire che la primavera estate che si avvicina sarà la stagione più difficile nel percorso politico quasi sempre vincente di Matteo Renzi. Nulla di giudiziario che lo tocchi personalmente, lui impegnato a tenersi la segreteria Pd, ma con il coinvolgimento di familiari e persone politicamente a lui vicine -il famoso e forse ingigantito «Giglio magico»- in toccato ben due percorsi giudiziari.
Sentenza per il crac del Credito cooperativo, con Dennis Verdini condannato a 9 anni, e l’inchiesta Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione, appena ai suoi inizi. Nell’inchiesta, dopo l’arresto dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, l’amministratore delegato Consip Luigi Marroni accusa Tiziano Renzi, il padre dell’ex premier, e il condannato Verdini, di aver sollecitato favori in appalti miliardari. I coinvolti negano, e nel pasticcio finisce anche il ministro per lo sport Lotti che minaccia querele. Giglio decisamente sfortunato.
I FATTI
Firenze, Verdini condannato a 9 anni per il crac del Credito cooperativo
Denis Verdini è stato condannato a 9 anni. E’ questa la pena stabilita in primo grado dai giudici di Firenze per il crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino che vedeva tra i 34 imputati anche l’ex presidente dell’istituto bancario e coordinatore di Ala che oggi non era in aula. Condannati anche i costruttori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei a 5 anni e 6 mesi.
Consip, le accuse dell’ad a Tiziano Renzi e Verdini
Anticipazione dell’Espresso: la deposizione di Luigi Marroni: “L’imprenditore Russo mi chiese di intervenire su un appalto da 2,7 miliardi per conto del babbo di Matteo e del parlamentare Ala”. L’accusato: “Conosco Carlo Russo, sono padrino di suo figlio, ma leggo cose sui giornali di cui non so assolutamente nulla”
Nella deposizione di Luigi Marroni, amministratore delegato di Consip, le accuse nei confronti del padre dell’ex premier sono pesanti: “L’imprenditore Carlo Russo mi ha chiesto di intervenire su un appalto da 2,7 miliardi di euro per conto del babbo di Matteo e di Verdini”.
GIGLIO MAGICO O GIGLIO PERSEGUITATO?
La bagarre politica è appena arrivata in parlamento, i Cinque Stelle che presenteranno la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Lotti, ma tutti in attesa degli sviluppi dell’inchiesta Consip che potrebbe decidere non soltanto sul futuro politico di una intera squadra politica, ma sulla stessa data delle elezioni, dando il via ufficiale a questa strana campagna elettorale già in corso, anche se con scadenza ancora da definire.
Tutto attorno a Matteo
‘Il babbo’, ma anche ‘il Lotti, e ‘Denis’. L’inchiesta Consip come un processo al sistema di potere costruito nei mille giorni di governo di Matteo Renzi.
Brutta storia anche per il Pd, renziani o anti renziani che siano. Fa quasi sorridere la coincidenza che uno dei ‘competitor’ di Renzi alle segreteria è un magistrato che, nel processo, sarà ascoltato come testimone per la vicenda.
E, altra coincidenza, che l’altro concorrente alla segreteria è il ministro della Giustizia, che abita un Palazzo dove ‘l’aria che tira’ -aria giudiziaria- si può sentire meglio che altrove. E che, -versione giornalistica sospettosa- ‘se mai qualche ultrà del renzismo dovesse chiedere di mandare ispettori in qualche esuberante procura’, avrebbe il potere di dire di no.
E le primarie Pd si faranno davvero alla data concordata e sarà opportuno un rinvio ad autunno post inchieste giudiziarie?
Scelte difficili e carriere politiche a rischio.
Giglio circondato.
L’INCHIESTA DE L’ESPRESSO
http://espresso.repubblica.it/inchieste/2017/03/02/news/consip-pressioni-incontri-e-ricatti-ecco-le-accuse-di-marroni-a-tiziano-renzi-e-denis-verdini-1.296428