
La sindaca prigioniera
Alla fine, scopriremo che Virginia Raggi, di cui ti chiedi come possa aver pensato di riuscire a fare la sindaca di una città come Roma, è la prima vittima di questo enorme e sporco pasticcio. Sì, perché l’incapacità non è una colpa, salvo che non insisti. Ma se sei costretta ad insistere perché il Capo lo vuole, allora i rischi diventano davvero alti.
Due i problemi tra loro inconciliabili. Problema tecnico dell’amministrazione della Capitale. Problema politico, come uscire della sindaca Raggi senza affondare il Movimento 5 stelle. Ed ecco che la difesa della sindaca che ‘non sapeva’, diventerà il suo tritacarne, senza più via di fuga di dimissioni volontarie. Ma lei è prigioniera.
Tra tribunale e Campidoglio
Una scemenza dietro l’altra. Prima Raffaele Marra, l’attuale carcerato, suo ‘consigliori’ messo a capo del personale del Campidoglio, che le impone il fratello Renato Marra a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio. Poi l’altro fedelissimo, Salvatore Romeo, da lei nominato Capo della segreteria che le intesta ben due polizze sulla vita.
Romeo aveva due conti correnti, aperti nel 2000 e dai quali prelevava i soldi investiti nelle polizze: uno con 92 mila euro, l’altro con 40 mila. Una doppia «provvista» per semplice risparmio? Meccanismo decisamente insolito.
E intanto il Corriere scrive che sarebbe stata Roberta Lombardi, parlamentare 5 stelle, arcinemica Raggi, la prima a parlare di queste polizze.
SOS Grillo ma è gran burrasca
L’ultimatum di Grillo “Chi l’attacca è fuori. Ora però lei cambi”. Grillo salva Virginia per salvare se stesso e il movimento a quasi scadenza elettorale. E Roma affondi pure. Il disegno di Grillo è elementare. La sindaca deve rimanere dov’è per tutelare la credibilità governativa del Movimento in vista delle elezioni. Ma i risultati del buon governo 5 Stelle a Roma di cui non si intravvede neppure l’ombra? O adesso o mai più, pare abbia urlato Grillo, mentre sul fronte opposto minacciava i nemici interni di Virginia.
Grillo e Davide Casaleggio impongono alla sindaca di andare in tv, da Enrico Mentana, a dare la sua versione dei fatti. Contemporaneamente Grillo impone il silenzio collettivo, pena l’esclusione dal Movimento: «Chi parla di Raggi è fuori». Sino al prossimo inciampo.
L’antipolitica malata di politica
Improperi sempre contro tutti, ma questa volta i problemi arrivano in casa M5s. Atlante politico. Nella rilevazione Demos, conclusa quando ancora il caso polizza-Raggi era agli inizi, l’onda favorevole ai 5Stelle subisce uno stop. Democratici sotto il 30%. In crescita Forza Italia, Lega e FdI. Si rafforza Sinistra italiana-Sel. Un fronte largo vuole una “legge omogenea” per le due Camere prima di andare alle urne. Sondaggio: Pd e M5s ai minimi, il 70% contro il voto-lampo.
Ilvo Diamanti parla di una fase di instabilità e di tensioni politiche accese. Significativo, l’indebolirsi, parallelo, dei due partiti che dominano la scena. Il Pd, perde solo mezzo punto ma scivola sotto il 30%. Il M5s perde quasi due punti e non c’era ancora l’ultimo effetto Raggi. Segnali.
CATTIVI PENSIERI
di Mimmo Lombezzi