
Se l’amore è bello solo quando è litigarello allora Donald Trump lo amano tutti. A partire dal direttore della Cia John Brennan che in onda sulla Cnn lo accusa di mettere il “Paese a rischio” quando ignora chi lavora alla sicurezza degli Stati Uniti. Prosegue il numero uno della Cia, “la nuova amministrazione deve prendere atto che questo è un mondo pieno di sfide e pericoloso e l’intelligence può aiutare a tenere il Paese sicuro e a proteggere gli interessi legati alla sicurezza nazionale”.
Uno contro tutti
Tenere il conto degli scontri di Donald richiede il caro e vecchio pallottoliere, in ordine negli ultimi due giorni: i repubblicani inquieti al Senato, condotti dal vecchio John McCain e Lindsey Graham, la Cia, gli artisti. Neppure il Golden Globe è riuscito a fare a meno di Donald, Meryl Streep accusa Trump di dare il cattivo esempio, fomentando “disprezzo e violenza”. La risposta del prossimo The President arriva su twitter “una delle più sopravvalutate di Hollywood” e poi in una dichiarazione alla stampa “E’ una leccapiedi di Hillary Clinton”.
Affari di famiglia
Il tycoon è atteso da una quindicina di giorni impegnativi. Da qui al 20 gennaio, quando entrerà ufficialmente alla Casa Bianca, Trump dovrà accertarsi che i suoi ministri più divisivi siano confermati dal Senato. Fa discutere la nomina in famiglia del «consigliere senior», Jared Kushner, il marito della figlia Ivanka.
Hacker russi e sicurezza
Ma soprattutto in questo momento Trump sta ponendo i rapporti con la Russia al centro dei suoi interessi. Se un rapporto firmato da Cia, Fbi e Nsa ritiene che negli Stati Uniti abbiano subito dei cyber attak ordinati da Vladimir Putin per condizionare le elezioni presidenziali, il miliardario newyorkese liquida con un tweet l’analisi, “solo gli stupidi non capiscono che avere buone relazioni con la Russia è una buona cosa”.
L’incontro con Putin
Intanto il Cremlino nega qualsiasi coinvolgimento tramite Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin che si dice “stanco di queste accuse senza fondamento e poco professionali che assomigliano ad una caccia alle streghe”. Non più docili le parole della portavoce agli Esteri, Maria Zakharova “se gli hacker russi hanno veramente violato qualcosa in america si tratta del cervello di Obama”. In questo clima di pace e serenità cresce l’attesa per l’incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump.