Pulizia etnica dei palestinesi attraverso le colonie ebraiche

I quattro soldati di leva massacrati dal camion kamikaze di Talpiot avevano 20 anni e facce da ragazzini.
Per spiegare la loro morte, Netanyahu ora evoca l’Isis (come Erdogan evoca i Kurdi per qualsiasi atto di terrorismo che colpisca la Turchia) ma c’è una differenza radicale fra i camion-kamikaze che hanno insanguinato Nizza, Berlino o Istanbul e la ‘road-jihad’ che ha fatto strage in Israele : nei primi tre casi le vittime erano dei civili, spesso dei turisti, mentre a Gerusalemme erano dei militari , in un paese in cui l’occupazione militare delle terre palestinesi non solo dura da decenni, ma, grazie ai coloni, si espande ogni giorno che passa.

Quello che è avvenuto Gerusalemme è orrendo, come sono orrende le uccisioni di ragazzini durante le sassaiole o le esecuzioni a freddo di attentatori palestinesi ( almeno 14 da quando è iniziata l’ “Intifada dei coltelli”) , ma questa scia di sangue non si fermerà finché Israele resterà ostaggio dei ‘settlers’ e di chi li rappresenta, finché l’occupazione di quello che sulla carta avrebbe dovuto essere lo “stato palestinese” aggiungerà altre umiliazioni a quella che dura dal 1967.
Sul piano militare i palestinesi sono stati sconfitti molti anni fa ma lo “stato di guerra” non è mai finito .
Gli israeliani la combattono con i caccia, i palestinesi con i coltelli, come a Hebron, o con i camion-kamikaze.

“L’Intifada dei coltelli” è stata quella sì, un’ondata di terrorismo “jihadista”, perché venivano scannati anche i civili, anziani rabbini, donne di 42 anni o bambini di 13, ma era
di qualcosa di totalmente diverso dagli attacchi ai militari, che ci sono sempre stati e che continueranno sin che continuerà l’occupazione.
Lo storico Uri Avneri aveva scritto che i coloni ormai sono un decimo della popolazione israeliana e nessuno stato è in grado di “ritirare” un decimo della sua popolazione per restituire a un sempre più ipotetico ‘stato palestinese’ la terra occupata.
La ” Pulizia etnica ” della Palestina – di cui parla un altro storicio Israeliano Ilan Pappe – non si è mai fermata, è un progetto di lungo periodo ed è ormai l’unico vero “Piano” che riguardi i Palestinesi. Forse alla fine vincerà, ma il prezzo sarà atroce.
Per entrambe le parti.

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