Rai, corrispondenti esteri in campo (di calcio) e altro

Tra un attentato e l’altro nel mondo, e tra un premier e il suo clone, un po’ di Rai per tentare di sorridere. La Rai nel mondo, e non è poca cosa visto che sino all’altro ieri i corrispondenti esteri Rai, ruolo di prestigio indegnamente occupato nel passato anche dallo scrivente, erano solitamente riservati ad ex direttori trombati e da ricollocare, mancati direttori, aspiranti direttori e poi, capitava ogni tanto, anche qualche giornalista che sapeva del luogo dove andava a ‘corrispondere’ le notizie al Servizio pubblico.

Detto ciò, ulteriore premessa, va anche detto che in Rai resistono molti professionisti con i fiocchi, se i miei trascorsi 40 anni di azienda possono fare titolo per esprimere un parere. Tante colleghe e colleghi bravi, a volte felicemente in carriera, a volte tristemente sotto utilizzati. Capita in tutte le grandi aziende, ma in Rai c’è la sensazione che capiti più che altrove. Della lottizzazione ormai sappiamo tutto, dei nepotismi e delle regole violate nel quotidiano macinate dai notiziari, molto poco. Oggi eccezione.

Avete presente lo sport più praticato in Medio Oriente? No? Neppure in Rai lo sanno. Eppure decidono che il corrispondente bis da Gerusalemme (un pezzo ogni poco, come in cucina, q.b.), sarà l’ottimo Carlo Paris. Il nome non vi dice niente? Rai sport, tante belle cronache calcistiche, ciclistiche e di sport olimpici vari. Lancio di molotov e sassi nell’intifada non è ancora specialità olimpica, eppure la Rai del ‘Job posting’, la ricerca della persona giusta al posto giusto, ha deciso che Paris lo vedremo presto dalla capitale israeliana.

Ragioni della scelta? Carlo Paris nel settembre di 2 anni fa viene nominato direttore di Rai Sport, ma, solo un anno e mezzo dopo, viene sostituito da Gabriele Romagnoli. Certamente ottimo collega, anche se non lo conosco personalmente, visto che viene chiamato dalla carta stampata senza precedenti noti di giornalismo sportivo. Di questi tempi il trascorso professionale sembra essere più un inciampo che un merito. Ed ecco Paris, che è collega ed amico, saprà sicuramente dimostrare la sua poliedricità.

Altra storia semisportiva, forse meno eclatante per il ‘pubblico pagante’ ma analogamente seria dal punto di vista aziendale. La tappa Parigi-Mosca senza bicicletta e senza alcun senso. 20 giorni fa la nomina dell’ottimo Alessandro Cassieri, Tg1, a titolare dell’ufficio di corrispondenza Rai da Parigi. Posto di indubbio prestigio e di grande impegno. Ma evidentemente o a lui, Cassieri, o al direttore del Tg1, la Francia non basta. Il corrispondente Rai avverte i vari Tg e giornali radio che sarà assente per cinque giorni.

Salvo il particolare di avere in tasca un ‘foglio di viaggio’, biglietto aereo e prenotazione d’albergo, destinazione Mosca, firmato dal direttore del Tg1 Mario Orfeo. Ma a Mosca non c’è un corrispondente titolare? Sì, l’altrettato ottimo Marc Innaro, al quale, sussurrano dal Tg1, già sono state chieste troupe per la ripresa e il montaggio dell’intervista che il bravo Cassieri farà al quasi dimenticato Gorbaciov. Trasferta da Parigi a Mosca per fare quello che il già moscovita Innaro avrebbe potuto fare senza spese?

Piccole questioni, direte giustamente voi, Porcatielle, direbbero a Napoli. Piccoli segnali di irrazionalità o malcostume che ormai neppure vengono denunciati in quanto evidentemente sistematici. Razionalizzazione e uso corretto delle risorse anche professionali, predicano a turno quelli del consiglio di amministrazione. Poi, accade, come abbiamo visto, che qualche capo del personale con molto ‘humor’ o senza ritegno decida ciò che è stato deciso, e che nessuno abbia da dire nulla sulla Parigi-Mosca.

E sai quante altre ne troveremmo di queste storie a volerci buttare un occhio soltanto dall’esterno? Per concludere e non risultare troppo cattivo con qualche collega citato, un appunto da ex responsabile della corrispondenza Rai da Gerusalemme. La Ligat ha’Al -in ebraico: ליגת העל‎?, “Super Lega”- è il massimo livello professionistico del campionato israeliano di calcio. E Israele fa calcisticamente parte dell’Europa. Forse è per rispondere a tale incongruenza che avremo Paris da Gerusalemme e Cassieri di passaggio a Mosca?

Ragazzi, non vogliatemi troppo male.

Tags: Rai
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