Sui giornali e sui social si legge di tutto e il contrario di tutto. Veritá e menzogne si confondono, molti opinionisti e commentatori non analizzano, ma proclamano secondo simpatie, convinzioni e autoreferenzialitá. Sanno bene che cosa il loro pubblico si aspetta da loro e lo confermano.
Forse, con un briciolo di modestia, si potrebbe invocare un minimo di coerenza, giusto per capire un po’ e per vedere il contrario del…po’.
Ecco alcuni esempi di posizioni stravaganti
- La crisi del Monte dei Paschi é in atto da almeno una decina d’anni, ma per molti é colpa del governo Renzi, non della caduta del governo Renzi che ha tenuto alla larga investitori stranieri e ritardato una possibile soluzione.
Francia e Germania hanno salvato e ricapitalizzato banche ben piú importanti. La Gran Bretagna, patria del capitalismo e del liberismo, ne ha nazionalizzata una. Ma nessuno lo racconta.
L’anno prossimo vanno alle urne Francia, Germania, forse Italia, circa il 70 per cento del Pil europeo vota. Speriamo che i “mercati” stiano zitti alla vigilia del voto o nomino un portavoce, altrimenti si ripete il balletto sul referendum italiano.
- Se Renzi si dimette non ha preso atto della sconfitta, ma è uno che abbandona la barca.
- Se Renzi considera l’ipotesi di un Renzi bis é uno che sta attaccato alla poltrona, ma se favorisce la nomina di Gentiloni o altri vicini al Pd, vuole mandare un suo fedelissimo al governo.
- Se viene proposto un altro candidato fuori dal perimetro, si sostiene che spetta a Renzi e al PD tirare fuori il Paese dai guai.
- L’Economist, il giornale di Marchionne e Elkan (ma non erano i poteri forti abbracciati da Renzi?) ha tifato per il No e oggi invita Renzi a farsi da parte, che é poi la tesi del Fatto Quotidiano. Ma il Financial Time era per il Si. Contraddizione fra banchieri e poteri forti?
- Elezioni subito, chiedono i 5stelle e Lega, ma sanno benissimo che senza legge elettorale non si può votare. Vorrebbero un governo con Renzi, per fare la legge e per fare campagna elettorale con Renzi in carica.
- Molti accusano Renzi di tenere il cappello sul partito, di cui fino a prova contraria é segretario eletto con grande maggioranza, ma se si dimette anche da segretario abbandona anche il partito allo sbando e alle correnti.
- Il 40 per cento di italiani che hanno votato SI hanno perso con Renzi. Hanno vinto gli altri, tutti uniti e consapevoli della giusta strada per il futuro del Paese.
- I vecchi hanno votato in maggioranza per il SI, i giovani a maggioranza per il NO.
Quindi i vecchi innovano e i giovani conservano?
I vecchi non amano la Costituzione?
- La campagna referendaria avrebbe bloccato le riforme e i decreti attuativi di molte riforme giá approvate. Ma molti scrivono che questo governo non ha fatto nessuna riforma e che la riforma costituzionale non era la prioritá. Altre le riforme da fare, quelle appunto che sono state bloccate.
Le capitali europee erano a favore del SI, quindi il NO ha espresso la difesa della sovranitá nazionale, come sostiene Marine Le Pen?
E PER FINIRE, MIMMO LOMBEZZI