
Chi lascia
Il direttore dell’Intelligence Usa James Clapper ha dato le dimissioni. Le prime dimissioni di un alto dirigente dell’amministrazione Obama dopo l’elezione di Donald Trump. L’annuncio davanti alla Commissione Intelligence del Congresso. Clapper resterà in carica sino alla fine del mandato di Obama.
Le dimissioni dei vertici delle agenzie federali dell’amministrazione uscente sono una prassi dopo l’elezione presidenziale, soprattutto quando si tratta di un rapporto fiduciario per ruoli delicati, come quelli legati all’intelligence.
Nessun segnale finora da altri alti dirigenti, come il direttore dell’Fbi James Comey, criticato prima dai repubblicani e poi dai democratici per la gestione delle indagini su Hillary Clinton per l’Emailgate.
Chi si affaccia
Donald Trump intento offre all’ex generale Michael Flynn il ruolo di consigliere per la sicurezza nazionale.
Ex capo dell’intelligence militare, Flynn è stato molto critico nei confronti dell’amministrazione Obama ed è stato consigliere del candidato repubblicano durante la campagna elettorale.
I democratici e alcuni mezzi d’informazione lo accusano di essere un simpatizzante del presidente russo Vladimir Putin.
Secondo fonti diplomatiche David Petraues, ex direttore della Cia in passato al centro di uno scandalo, è il favorito per la poltrona di Segretario di stato.
Scenario per ora ipotetico della politica estera statunitense, decisamente innovativo e prevedibilmente movimentato.
Chi resiste
La sfida di Janet Yellen a Trump: «È nelle mie intenzioni restare per tutto il mandato». Janet Louise Yellen è la presidente della Federal Reserve. Fine alle indiscrezioni su sue possibile dimissioni in seguito all’elezione di Donald Trump. E al presidente-eletto si rivolge anche per difendere la riforma di Wall Street, che ”riduce le chance di una nuova crisi”, ”ha rafforzato le banche”.
Le elezioni e il presidente-eletto sono state il filo conduttore dell’audizione del presidente della Fed davanti alla commissione congiunta di camera e Senato. Difendendo a spada tratta l’indipendenza della Fed, che va schermata dalla politica, Yellen conferma la volontà della Fed di andare avanti con un aumento dei tassi, probabilmente già a dicembre.
I dati sembrano confermare il buono stato di salute dell’economia americana. Le richieste di sussidi alla disoccupazione sono calate ai minimi da 43 anni. Le costruzioni di case nuove sono schizzate ai massimi degli ultimi nove anni. L’inflazione e’ in salita per il terzo mese consecutivo.
Chi protesta
Gli ebrei sfilano a difesa degli islamici. New York dice no ai rastrellamenti. Il sindaco De Blasio: «Nessuna caccia ai migranti illegali». L’avvio della resistenza americana a Trump. Capofila istituzionale, al momento, Bill De Blasio, sindaco di New York. , che non potrebbe avere posizioni più antitetiche a quelle del suo concittadino e neo presidente eletto. Recandosi a un incontro ufficiale alla Trump Tower, mercoledì, De Blasio ha ribadito a Trump che la cittá che lui amministrata non accetta i rastrellamenti degli immigrati illegali.
Posizioni in difesa dei diritti dei propri cittadini erano arrivate anche dal governatore dello Stato di New York, Cuomo, dalla polizia di Denver e di Los Angeles che ha giá precisato che non si presterà ai rastrellamenti di cui parla Trump.
E a Washington si è svolta la prima manifestazione espressamente contro Bannon, lo stratega di Trump, acusato di razzismo.
Chi non ha vergogna
La comunitá ebrea-americana, dall’elezione di Trump, ha visto comparire in varie cittá svastiche sui muri e messaggi minatori. L’associazione ‘IfNotNow.org’ ha organizzato una marcia che unisce la comunitá ebraica con quella musulmana e su Twitter ha lanciato l’hashtag #JewishResistance, dove molti cittadini ebrei rassicurano i cittadini musulmani che non verranno lasciati soli e che ora sono uniti in una lotta contro la discriminazione.
A New York, giovedì, centinaia di giovani ebrei hanno marciato verso la sede della squadra di transizione di Trump.
‘IfNotNow’ ha inoltre invitato le federazioni ebraiche del Nord America a rilasciare una dichiarazione congiunta contro Bannon e venti organizzazioni e federazioni ebraiche locali avevano rilasciato dichiarazioni contro Bannon.
La famiglia Trump, con parenti ebrei acquisiti, ha qualche problema in casa.