Sputnik, dalla Russia con amore da Trump in poi

Sputnik Italia, agenzia stampa di emanazione russa, come da nome (Sputnik, Спу́тник, ‘compagno di viaggio’). Le attenzioni di questi giorni dell’agenzia stampa ‘made in Mosca’, per intuire i segnali, gli interessi condivisi e le sfide che rimarranno aperte. A cominciare da quello sul fronte dello spionaggio, ovviamente in casa americana, letto con occhio russo.

Usa 2016, timore tra le agenzie di intelligence per l’arrivo di Trump

«C’è timore tra le agenzie di intelligence degli Stati Uniti nei confronti del neo presidente Donald Trump. È quanto riferiscono alcuni organi di informazione statunitensi citando funzionari della sicurezza americana. “È la paura dell’ignoto. Non sappiamo com’è fatto davvero. Come giocherà nel corso dei prossimi quattro anni, o anche i prossimi mesi?
Non so se rimarranno le persone che avrebbero composto e aiutato la squadra di Hillary o se ci sarà un’ondata di partenze.
Sono a metà tra il trattenere il respiro e l’apprensione”, ha ammesso un anziano funzionario della sicurezza al quotidiano Washington post».

«L’ex direttore della Central Intelligence Agency Michael Hayden, ha spiegato che i funzionari di intelligence informeranno Trump in materia di intelligence nelle prossime settimane ma dovranno esercitare una certa cautela. Durante la campagna elettorale, sia Trump e Clinton hanno ricevuto briefing preliminari sull’intelligence. Ma nei discorsi pubblici in tutta la campagna, il tycoon aveva fatto una serie di dichiarazioni controverse legate proprio alle intelligence Usa.
Il repubblicano aveva detto che sarebbe stato opportuno riprendere la caccia ai sospetti terroristi e la pratica del waterboarding. Trump ha anche generato malcontento respingendo le accuse sul fatto che fosse la Russia dietro la campagna e-mail contro la Clinton e sulla necessità di riavviare con loro delle relazioni».

Segnali. Dove mai nulla viene detto per caso
Storie di spionaggio ieri, oggi e domani, segnate sino all’altro ieri dai sospetti della candidata americana che tutti già vedevamo sulla strada verso la Casa Bianca. Ora è il presidente in carica Barack Obama che continua a nutrire timori sulla futura presidenza di Donald Trump.
«Il presidente ha spiegato in dettaglio alla gente perché era così sicuro del sostegno all’ex segretario di Stato Hillary Clinton nelle elezioni. Questa visione non è cambiata», ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest alla domanda di un giornalista.
In precedenza Obama aveva ripetutamente affermato che Trump non è sufficientemente qualificato per ricoprire la carica di presidente. Parlando ad una manifestazione a sostegno di Hillary Clinton il 7 novembre, Obama aveva dichiarato che il candidato del Partito Repubblicano non è rassicurante con i codici di lancio dei missili nucleari.

I sistema americano letto da Mosca
Oltre la metà degli americani non è soddisfatta del proprio sistema elettorale, scopre un sondaggio fatto direttamente da Sputnik. La maggioranza degli americani (il 60%) vorrebbe cambiare il sistema elettorale degli Stati Uniti. Nel frattempo circa la metà dei cittadini statunitensi (il 45%) pensa che su debba passare al sistema “un elettore-un voto” (proporzionale puro senza maggioritario sui ‘grandi elettori’)
Per capire: Donald Trump ha ottenuto la maggioranza dei voti dei grandi elettori (279 contro 228), che secondo il sistema elettorale americano, gli garantisce la nomina alla presidenza. Allo stesso tempo la Clinton ha ottenuto più voti in termini assoluti: 59 milioni 462 mila 301 voti contro 59 milioni 272 mila 991 voti di Trump.

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