
«La Casa sbianca», è la sola certezza sul dopo Obama. L’ironia del Manifesto che, da sinistra, può scherzare sulla questione razziale, ma sul resto, sulla vera partita Hillary Clinton e Donal Trump, il mondo teme, tace e trema. Anche gran parte del vociare giornalistico oggi si fa timido. Perché, confessiamolo, ne avessimo azzeccata una in questo ultimo anno sul finale di Obama. Ricordate Jeb Bush? E Hillary già incoronata prima ancora che annunciasse la sua candidatura? E la storia di un duello tra dinastie, i Bush e i Clinton. Quante scemenze sono state dette per arrivare a questo giorno, anzi, a questa lunga nottata europea da fuso orario.
Alla resa dei conti l’analisi si fa incerta, il risultato precario, le previsioni un magheggio. Per alcuni analisti, siamo passati da un ‘mondo americano’ al ruolo dell’America nel mondo. Un mondo meno americano tutto ancora da disegnare. Partendo proprio dalla diffusa e riconosciuta incapacità di capire ciò che stava accadendo sotto i nostri oggi negli Usa e che molti di noi non hanno saputo vedere. Le facilonerie su Donald Trump nascosto dalla esuberanza politicamente scorretta. O la candidatura di un settantaquattrenne del Vermont -ci ricorda Guido Molteno (il Manifesto)- socialista orgoglioso di esserlo, che aveva raccolto più di tredici milioni di voti, il 43%, prevalendo in 22 Stati.
Oggi Election Day, per modo di dire, visto che folle di elettori -40 milioni ci dicono- ormai ricorrono al voto anticipato-, e attesa segnata da sondaggi troppo ballerini per essere presi sul serio. Eppure, su quei numeri, di fronte ad una assoluta incertezza, continuiamo a fare e leggere titoli.
Qualche analista Usa parla di un futuro già iniziato che va oltre i due partiti storici dell’America novecentesca. Sono i giovani che avrebbero affollato i comizi di Bernie Sanders e avrebbero dato una spinta poderosa alla sua candidatura e alla sua causa politica. Bello, ma intanto da domani o sarà Hillary o sarà Donald, e chi non ha un po’ di paura è un incosciente.
Crisi politica Usa, lo diciamo già dal titolo. È in crisi il Partito democratico che, negli anni di Obama, non si è rinnovato, riproponendo la candidatura di un personaggio simbolo dell’apparato politico- burocratico legato ai poteri forti. È in crisi il Partito repubblicano che, col successo di Trump, osteggiato dall’apparato, ne ha svelato tutta la inconsistenza. Trump anche perdente, ha di fatto cancellato il vecchio partito repubblicano. La crisi di uno non allevia comunque la crisi dell’altro e forse, negli Usa sarà presto il caso di ripensare alla boicottata esperienza Sanders. O ad altro. Sperando che la o il presidente di domani, nel frattempo, non distruggano il mondo.
VIGILIA SU LA STAMPA NEL MONDO
Corriere della Sera
Elezioni Usa, il duello finale è in Florida
Trump: «Io più della Brexit»| Se vince lui
Hillary è avanti nei sondaggi|Se vince lei
L’America vota per il 45esimo presidente. Hillary o The Donald, la democratica Clinton o l’outsider miliardario Trump. Forte anche del sostegno di Obama, la prima è in testa nei sondaggi. Un distacco corroborato dalla decisione dell’Fbi di non procedere oltre nell’affare delle email di Stato. La svolta ha spinto i mercati finanziari di mezzo mondo: rally a Wall Street
Repubblica
Clinton chiude con Obama: “Facciamo la storia”
Trump perde di nuovo terreno nei sondaggi
L’analisi Cosa rivelano i dati sul voto anticipato di FEDERICO RAMPINI
Twitter spento, rischio cyberattacchi in occasione del voto
Voci dall’America – Donald in Iowa: “Vi restituirò il lavoro nelle fabbriche”
Caso Email-gate, le Borse tirano il fiato / Mercati Chi vince e chi perde
La Stampa
Hillary e Trump rincorrono gli indecisi
I numeri delle elezioni più costose di sempre
A che ora si saprà chi è il nuovo presidente
Sole24ore
Europa scommette su Hillary presidente
Milano +2,5%, exploit Mps. Rally Wall Street a vigilia voto Usa
Le Monde
Les Etats à suivre pour comprendre le résultat des élections américaines
Un bulletin de vote indiquant les candidats à l’élection présidentielle étasunienne se présentant au suffrage des électeurs du District de Columbia, le 27 octobre. Hillary Clinton part avec une avance, de nombreux Etats étant acquis aux démocrates. Donald Trump devra s’imposer dans la plupart des « swing states » s’il veut gagner.
Der Spiegel
Was Sie jetzt zur US-Wahl wissen müssen
Kampf ums Weiße Haus: Was Sie jetzt zur US-Wahl wissen müssen
Es ist das politische Ereignis des Jahres: Die USA wählen einen neuen Präsidenten. Wann gibt es das Ergebnis? Welche Staaten sind entscheidend? Und was war noch mal in Dixville Notch? Die wichtigsten Antworten.
Times
Surge in early voters gives Clinton edge over Trump
• Record turnouts among Hispanics and women • Race for the White House still too close to call
El Pais
El mundo contiene el aliento mientras Estados Unidos vota
Pocas veces en las últimas décadas ha habido dos candidatos tan antagónicos, con un talante, una trayectoria y una visión tan distintas