Thailandia, regno burletta, dopo 70 anni cambia Re

Il Re è morto, viva il Re, come per il Papa.

Tra funerali certamente pittoreschi del vecchio Re, addobbi eccezionali come lui amava ed esibiva senza timori di ridicolo al mondo, e le cerimonie di insediamento del nuovo monarca, un piccolo riassunto della Thailandia precedente, tra mille guai e una famiglia regnante quantomeno, ‘originale’, in un rapporto con la modernità e la democrazia decisamente originale.

Partiamo dal nome del monarca scomparso, che già impone rispetto.
Bhumibol Adulyadej Ramadhibodi Chakrinarubodin Sayamindaradhraj Boromanatbophit, nato a Cambridge, Gran Bretagna, il 5 dicembre 1927, nono sovrano della dinastia Chakri con il nome di Rama IX, salito al trono il 9 giugno 1946.
70 anni e 4 mesi di regno, record mondiale storicamente documentato.

Bhumibol Adulyadej Ramadhibodi Chakrinarubodin Sayamindaradhraj Boromanatbophit si è sempre dichiarato monarca costituzionale.
Da quando è sovrano, vi sono stati 15 colpi di stato, 16 costituzioni e 27 cambi di primi ministri.
Ha usato la sua influenza a volte per promuovere i sollevamenti militari a garanzia dell’ordine nel regno, a volte -raramente- rifiutando di riconoscere l’autorità dei generali che li avevano promossi, a volte no.

Per non andare troppo lontano nella storia di questo meraviglioso a tormentato Paese, tra anni di cronache di ‘remocontro’, ci offrono un bel riassunto.

2013

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«Il regno imbalsamato di Thailandia sconvolto dagli scontri»
http://www.remocontro.it/2013/12/27/thailandia-scontri-bangkok-ucciso-un-poliziotto/
27 dicembre 2013
Ancora scontri in Thailandia. Un poliziotto è morto e almeno 32 persone sono rimaste ferite in scontri tra centinaia di manifestanti anti-governativi e la polizia. Disordini per le elezioni del 2 febbraio. La Commissione elettorale thailandese raccomanda al governo di posticipare la consultazione.

Sappiamo che le elezioni sono state fissate dopo lo scioglimento del Parlamento da parte della premier Yingluck Shinawatra due settimane fa di fronte a proteste anti-governative anche sanguinose. “Estirpare il regime di Thaksin”, era lo slogan, con riferimento all’ex premier e fratello dell’attuale prima ministra, appunto Thaksin Shinawatra. Il principale movimento dell’opposizione, il Partito democratico, ha però deciso di boicottare il voto, sostenendo che “la democrazia in Thailandia è in una fase di fallimento”.

La scelta ha di fatto allineato i Democratici alla protesta in corso da due mesi, guidata dall’ex vicepremier Suthep Thaugsuban. Per giorni, centinaia di manifestanti hanno cercato di impedire il corretto svolgimento delle procedure di registrazione dei partiti in vista del voto. Al momento si sono messi in lizza una trentina di movimenti mentre parte dell’opposizione cerca di trovare un accordo per porre fine allo stallo politico.

2014

King Of Thailand Attends Trooping Of The Colour

«Golpe in Thailandia. Carri armati in strada. Ora è legge marziale»
http://www.remocontro.it/2014/08/29/thailandia-rischio-tra-re-senescente-giunta-militare/
20 maggio 2014
Comanda l’esercito che -dopo aver decretato la legge marziale- ha anche ordinato la censura di tutti i media. Dieci canali tv sono stati privati delle antenne di trasmissione. Intanto soldati e mezzi militari sono stati schierati in centro a Bangkok. Golpe ‘moderato’ e temporaneo chiedono gli Usa

Come da manuale del perfetto golpista, lezione numero uno: controllare le trasmissioni radio-tv. Dopo aver decretato la legge marziale in Thailandia, l’esercito ha quindi ordinato la censura di tutti i media. Dieci canali tv sono stati addirittura privati delle antenne di trasmissione. Intanto soldati e mezzi militari sono stati schierati in centro a Bangkok. Legge marziale a scadenza programmata, come la mozzarella, avvertono gli Stati Uniti che forse non sono esattamente dispiaciuti a vedere divise per strada al posto di masse popolari urlanti da mesi impegnate in scontri furiosi di fazioni.

Legge marziale “temporanea” che non deve mettere a rischio la democrazia, avvertono gli Stati Uniti, senza spiegare come sia possibile l’assurdo di legge marziale e democrazia. “Tutte le parti in campo devono rispettare i principi democratici e garantire la libertà d’espressione”, afferma in un comunicato la portavoce del dipartimento di Stato americano Jen Psaki, esprimendo l’inquietudine di Washington per la crisi politica in Thailandia. Anche il Giappone che sta riscoprendo l’orgoglio militarista nipponico esprime “grave preoccupazione” visti i molti giapponesi che vivono nel Paese.

2015

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«Terrorismo a Bangkok nella Thailandia golpista»

Terrorismo a Bangkok nella Thailandia golpista


18 agosto 2015
Esplosione nel centro di Bangkok. Almeno 22 vittime (sette stranieri) e 123 i feriti. Nessuna rivendicazione. La strana situazione politica dopo il golpe militare di un anno fa e il Re despota senescente

L’ordigno è esploso in un angolo di uno dei principali incroci nel centro turistico di Bangkok e ha travolto le decine di visitatori del santuario Erawan, ogni giorno meta di migliaia di thailandesi e di turisti, in particolare cinesi. Tredici persone sono morte sul colpo, altre sei in ospedale. Si teme un bilancio peggiore. L’attentato non è stato rivendicato, e considerati i precedenti rimarrà senza padri. Diversi esponenti del governo militare hanno rilasciato dichiarazioni e accuse al campo del dissenso Il vicepremier e ministro della difesa, ha parlato di attacco per distruggere l’economia e il turismo.

In una Thailandia dove la struttura di potere è tradizionalmente opaca, le speculazioni sulle possibili responsabilità sono già ovunque, specie ora che il Paese è spaccato in due campi politici. Non solo pro o contro il golpe: dato che i militari stanno alimentando la propaganda monarchica, ogni espressione di dissenso viene subito considerata un tradimento della patria. Chi appoggia la giunta attribuisce istintivamente l’attacco ai fedeli all’ex premier Thaksin Shinawatra, la cui sorella Yingluck è stata deposta dal golpe dello scorso anno. Il partito delle ‘Camice rosse’ ha subito smentito.

2016

epa05476160 A picture made available on 12 August 2016 shows an injured person lying on the ground after a bomb blast in Hua Hin, southwest of Bangkok, Thailand, late 11 August 2016. At least one dead and 20 people injured, including Thais and foreign tourists, as two bombs exploded in Hua Hin town area at late night on 11 August, and two more bomb attacks followed in morning on 12 August, according to local media reports. EPA/DAILY NEWS THAILAND OUT NO COMMERCIAL OR EDITORIAL SALE IN THAILAND EDITORIAL USE ONLY/NO SALES/NO ARCHIVES

«Thailandia, terrorismo di casa nel regno burletta»
http://www.remocontro.it/2016/08/12/thailandia-terrorismo-casa-nel-regno-burletta/
12 agosto 2016
Il folle regno di Thailandia – Una serie di esplosioni ha colpito cinque delle più popolari località turistiche nel sud della Thailandia l’11 e il 12 agosto, provocando quattro morti e decine di feriti. Le autorità tailandesi escludono che si tratti di terrorismo internazionale, ma attribuiscono la responsabilità a gruppi di ribelli locali.

Cosa sta accadendo nella strano regno
Il 7 agosto una nuova e controversa costituzione è stata adottata in Thailandia, dopo un golpe militare sostenuto di fatto dal Re, e un referendum finale nel Paese. Circa 50 milioni gli elettori chiamati alle urne, ma solo il 55 per cento degli aventi diritto è andato a votare, secondo i mezzi d’informazione locali. Il paese, come accennato, è governato dal 2014 da una giunta militare che ha preso il potere con un colpo di stato.

Nel sud della Thailandia, nelle regioni di Pattani, Yala e Narathiwat, sono attivi i ribelli separatisti, che al momento sono i principali indiziati per gli attacchi, anche se non ci sono state rivendicazioni. Si tratta di circa venti gruppi armati, riuniti nel Fronte nazionale rivoluzionario, che combattono da anni per ottenere l’autonomia della regione, al confine con la Malesia, dove vivono due milioni di persone di religione musulmana. Il conflitto tra questi gruppi armati e l’esercito ha prodotto circa seimila vittime. I separatisti del sud, tuttavia, non hanno mai colpito località turistiche e se fosse confermato che sono i responsabili di quest’ultimo attacco significherebbe un cambiamento nella strategia militare del gruppo.

LA THAILANDIA EREDITATA DAL DESPOTA-RE

A fine agosto è arrivata l’approvazione del Re Bhumibol Adulyadej alla nomina a primo ministro del generale golpista Prayuth Chan-ocha. Con il suo benestare monarca che pare riverito in tutto il Paese nonostante le precarie condizioni, sancisce il congelamento di ogni principio di democrazia in favore dell’ennesima ascesa al potere dei militari. Diciottesimo colpo di Stato dal 1932 ad oggi, e di questi 12 si sono concretizzati. Il più recente il 20 maggio, quando i soldati agli ordini del generale Chan-ocha avevano imposto il coprifuoco a fronte delle crescenti proteste antigovernative di piazza.

Il generale Prayuth Chan-ocha, già comandante dell’esercito reale, autoproclamato presidente della “Commissione nazionale per il mantenimento della pace e dell’ordine” creata col golpe, è stato eletto a capo del governo dal parlamento che egli stesso aveva formato dopo la sospensione di tutte le istituzioni elette. Il nuovo primo ministro aveva promesso riforme economiche, politiche e sociali per un Paese che, affermava, “non dovrà essere la prossima Ucraina o il prossimo Egitto”.

Il principe Maha Vajiralongkorn erede al trono

Il principe Maha Vajiralongkorn erede al trono

RE RAMA X

Ora il popolo thailandese e il mondo dovrebbero credere al nuovo re, Rama X, il figlio di tanto padre regnante, il principe ereditario Vajiralongkorn, un giovanotto di 64 anni. E il mondo ipocrita fa finta di provare cordoglio per la morte di un despota caricaturale.

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Tags: Thailandia
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