La ‘Telepolitica’ nella ‘NonTv’

Marco Travaglio rilanciato da Dagospia, e la satira diventa urticante.
«Stiamo parlando del fu talk show di Rai 3, sepolcralmente condotto da Gianluca Semprini che, secondo Vuoto Daria Bignardi, doveva rivoluzionare il “servizio pubblico” e, a modo suo, ci è riuscito: ha inventato la non-televisione, con tanto di non-conduttore, non-notizie e soprattutto non-ascolti».
Come ricorda Travaglio, lo share è passato dal 5,5 della prima puntata al 3,5 della seconda al 2,9 della terza al 2,6 della quarta. «Di meno, francamente, non poteva fare», annota un perverso Travaglio.

La ‘Non tv’
Il direttore del Fatto immagina anche un colloquio tra il dg della Rai, che lui chiama “Antonio Campo Dal Morto”, e la direttrice di Raitre Bignardi.
«Su ragazzi, abbiamo ancora ampi margini di peggioramento -dice un fantomatico Campo Dall’Orto- quando dirigevo La7, perdevamo 120 milioni e gli ascolti veleggiavano sul 2%, tant’è che tutti li scambiavano per la percentuale di albumina nel sangue di un diabetico. La non-tv l’ho inventata io, sono un’autorità mondiale».

Cattiverie barbariche
Non va meglio a Daria Bignardi.
«Beh, che sono questi musi lunghi? Non sapete che ‘leInvasioni barbariche’ me le chiusero perché erano scese al 3%? E su La7! Non avete idea della fatica. Voi, alla quarta puntata, siete già al 2,6, e su una rete Rai! Avete superato la maestra, su con la vita! Avanti così e ci rifanno il contratto anche l’anno prossimo».
E l’impietoso Travaglio ricorda che lo scorso anno il premier Matteo Renzi «ironizzava su Giannini battuto dai film di Rambo su Rete 4. Ora Politics è stato sbaragliato prima dalla nona replica su Iris de Il cavaliere pallido. Ma le vere sfide arriveranno con La mummia, Weekend con il morto e Funeral Party».

De profundis
Dopo tanta cattiveria in vita, a Dagospia rimane spazio soltanto per il necrologio.
«Ci sono momenti in cui non vorremmo fare un mestiere tanto ingrato, che ci costringe a dare notizie così dolorose. Ma, dopo esserci sincerati che i congiunti fossero avvertiti, ci corre l’ obbligo di comunicare che Politics è venuto prematuramente a mancare all’affetto dei suoi cari.
L’ annuncio ufficiale verrà diramato solo a funerali avvenuti, anche se purtroppo non si esclude che la salma, prima della tumulazione, venga sottoposta a ulteriori accanimenti terapeutici, tipo defibrillatori e sondini nasogastrici. Niente fiori, comunque, ma opere di bene (nella bolletta della luce)».

Il Dg Rai Campo Dall'Orto e la direttora di Rai3 Daria Bignardi

Il Dg Rai Campo Dall’Orto e la direttora di Rai3 Daria Bignardi

Troppi talk attorno
Un po’ meno aggressiva e più condivisibile l’altra considerazione dalla stessa fonte.
«Il superflop di “Politics” di Gianluca Semprini su Raitre conferma che gli italiani hanno le tasche piene dei talk politici. Vanno male anche “La Gabbia” di Paragone e “Quinta colonna” di Del Debbio. Reggono senza innamorare Floris e la Gruber.
Ma sebbene gli ascolti vadano decisamente male, non c’ è network che si decida a chiudere ‘quei salotti polverosi’.
«A domande precise, risposte precise: chi pagherà per il flop di Politics?», si leggeva in un comunicato del sindacato giornalisti Rai sul crollo degli ascolti. Caricatura dell’ infelice lancio della trasmissione che esibiva un aggressivo Semprini alla ricerca del suo inevitabile’ Vaffa’.

Non solo Politics
La trasmissione, che da proclami avrebbe dovuto rivoluzionare le logiche degli approfondimenti Rai, non ha proprio funzionato e diventa facile ora prendersela con Semprini. Ma è la trasmissione così come è stata pensata che proprio non funziona, quindi le responsabilità sono altre. Il problema eterno dei nuovi arrivati che pensano di poter reinventare la tv.
Politics non è comunque l’unico talk che gira male.
‘Quinta Colonna’, format di Rete4, prima puntata dello show di Del Debbio, lunedì scorso è riuscito quasi a battere Politics con miseri a 717mila spettatori, e share al 3,81%.
Piccolo calo anche per La Gabbia di Paragone, giorni fa al 3,3%.

Fare Tv non si inventa
Si salvano, senza strafare, ‘diMartedì’ e ‘Otto e Mezzo’. Floris e Lilli Gruber oltre il milione di sintonizzati con punte verso il milione e mezzo. Forse a dire che la televisione non si reinventa ma la si fa con mestiere.
Non sfonda Maurizio Belpietro, rivolto alla destra di pancia che non incassa abbastanza tifosi.
Il problema forse è che la politica in Tv straripa già da telegiornali genuflessi e in overdose renziana acuta quelli Rai, e che il racconto nei talk è sempre al servizio, nelle forme e nel linguaggio, della politica stessa e non di noi cittadini che vorremmo capire.

Tags: Rai
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