L’esercito che ammazza di più al mondo? ‘Ferocia Fame’

Abbiamo deciso di chiamare quell’armata silenziosa e micidiale «Ferocia Fame». L’esercito più feroce al mondo per morti e sofferenze.
Il massacro in Yemen di Ferocia Fame, assieme a quello militare dell’Arabia Saudita che bombarda senza ritegno o pietà lo racconta Domenico Quirico.

Yemen
«Manca il cibo, le madri impotenti ascoltano i figli, che hanno gambine sottili come spago, implorare con il lamento infinito, acuto della pietra sfregata contro la pietra. Non si trovano medicine, gli ospedali e le scuole, affollati di pazienti e di bambini, sono sottoposti a bombardamenti feroci che li trasformano in ciotoli di cemento. Come ad Aleppo in Siria. Sì. Ma da lì almeno si può imboccare la dura, pericolosa strada del profugo. In Yemen no». 1,5 milioni di bimbi sono malnutriti, e 370 mila addirittura alla fame. Privi di cibo, e medicinali, il loro sistema immunitario è ormai segnato.

Il silenzio complice
L’esercito della Arabia Saudita e i nove alleati-clienti, dagli Emirati al Qatar, le monarchie del petrolio. La realpolitik con cui gli Stati Uniti e l’Europa rendono omaggio ai signori del petrolio, «ottimi alleati» seminatori di spietate sharie, finanziatori, da quaranta anni, di tutti i fanatismi islamisti. Quirico ha anche qualche ragione personale a tanta rabbia. «Sulla pelle degli yemeniti la giovane generazione dei corrotti dinasti di Riad, Mohamed Ibn Salman, figlio del re e ministro della Difesa, e Mohamed Ibn Nayef, potente ministro degli Interni, fanno le prove di governo, ossessionati dal rischio di accerchiamento sciita».

Aleppo e l’acqua infetta
Ad Aleppo la guerra dei bambini. Uccisi dalle bombe, affamati e ora anche costretti a bere acqua infetta, racconta Giordano Stabile da Beirut. La battaglia finale nella fase cruciale, con le truppe di Assad che stringono i quartieri ribelli in una tenaglia. Dopo il convoglio umanitario distrutto in un raid di cui nessuno vuole prendersi la responsabilità, ora è la volta dei beni primari, vitali. Denuncia Unicef: «Nei quartieri orientali ci sono centomila bambini in pericolo. I casi di malnutrizione, diarrea, stanno esplodendo. Alcuni bevono dalla pozzanghere. Se in passato i tecnici dell’Onu erano stati fatti passare per riparare gli acquedotti ora neanche loro possono entrare, siamo molto preoccupati».

Ragazzini kamikaze dei Boko Haram
Almeno 20.000 le persone uccise in sette anni e due milioni e mezzo i civili costretti a fuggire in altre zone del Paese e negli Stati limitrofi: Niger, Chad e Camerun. A pagare il prezzo più alto della violenza jihadista sono donne e bambini. Il caso delle 219 studentesse rapite nel 2014 assieme ci sono i dati sui minori usati per seminare morte, ci ricorda Lidia Catalano. «Dal 2014, il totale degli attentati kamikaze compiuti impiegando bambini è di ben 86: un quarto del totale. E nell’ultimo report l’Unicef denuncia che nello Stato di Borno, roccaforte dei terroristi, 244.000 bambini sono in grave stato di malnutrizione: un drastico peggioramento rispetto ai 175.000 che si registravano a inizio 2016».

Centrafica e bimbi soldato
Gli scontri etnici spingono 10mila minori a fare i guerriglieri. Metà della popolazione della Repubblica Centrafricana è ridotta alla fame. La Fao denuncia che circa 2,5 milioni di persone non hanno accesso a mezzi di sostentamento, una cifra più che raddoppiata nell’ultimo anni. Il conflitto esploso nel 2013 tra i ribelli musulmani del Saleka e i cristiani ha stremato il Paese e a farne le spese sono soprattutto i bambini. L’alternativa è spesso imbracciare un kalashnikov ed entrare nel sempre più vasto esercito di bimbi soldato. Gli sfollati sono oltre un milione e nell’ultimo report l’Onu parla di «situazione inquietante» e di «pericolosa instabilità».

Sud Sudan giovane e affamato
È lo Stato più giovane del mondo nato cinque anni fa con l’indipendenza dal Sudan. In Sud Sudan -ancora Lidia Catalano- il conflitto tra presidente e vice, di fatto tra l’etnia Dinka e l’etnia Nuer si protrae dal dicembre 2013 e ha già lasciato sul terreno oltre 10.000 vittime. I violenti scontri del lugli scorso hanno aggravato a dismisura la crisi alimentare nel Paese, con decine di migliaia di profughi per guerra e fame nella confinante Uganda. A tre anni dall’inizio della guerra civile gli sfollati sono quasi due milioni. Nel Paese più di 4 milioni di persone «fanno la fame».

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