Rai, inciampo dopo inciampo, casca su Semprini

Il Tribunale del Lavoro ha accertato il comportamento antisindacale della Rai nell’assunzione del giornalista Gianluca Semprini, conduttore di Politics. Cosa avrebbe combinato la Rai? Mancato rispetto del contratto nazionale di lavoro: l’articolo 6, quello sui poteri del direttore, e dell’articolo 34, i poteri del comitato di redazione e le garanzie sindacali. In sostanza, per farla facile, manco hanno fatto finta di chiedere al direttore di Rainews Antonio Di Bella di far finta a sua volta di chiedere l’assunzione di Semprini, regola contrattuale che chiunque in Rai conosce. Ma forse alle ‘risorse umane’ i nuovi vertici esterni conoscono poco dei contratti che dovrebbero amministrare e forse non chiedono o non intendono. Conseguenza del primo errore, non sarebbero state corrette le comunicazioni al cdr. Insomma, alla direzione generale decidono e fanno, e le regole non solo sindacali ma contrattuali o non le conoscono o se le mettono sotto i piedi.

Cosa accadrà concretamente non è affatto chiaro. Per ora è bufera politica. Il deputato Anzaldi, castigamatti sulla Rai in casa Pd, spara a zero, ma sbaglia bersaglio. “La condanna alla Rai per comportamento antisindacale nell’assunzione di Gianluca Semprini rappresenta una pagina nera per il Cda con il più alto tasso di giornalisti nella storia del servizio pubblico”. Peccato che il CdA, con la riforma voluta dal governo conti come il due a briscola. “Già tre mesi fa quando fu annunciata l’assunzione dall’esterno del nuovo conduttore del martedì di Raitre e rese note le modalità di contrattualizzazione, (assunto subito come Caporedattore a tempo indeterminato NdR) furono espressi forti dubbi e interrogativi. Bastava ascoltarli, aggiustare il tiro ed evitare l’ennesima figuraccia all’azienda…”. Scusi, onorevole Anzaldi, lei, in Commissione parlamentare di vigilanza Rai, sa tutto ed aspetta la sentenza per denunciare che la Rai stava commettendo un abuso?

Regalo su un piatto d’argento per l’opposizione. Gasparri, che dice di non voler sollevare casi personali, prede la mira e spara. “La Bignardi non è assolutamente in grado di dirigere una rete, a meno che non le sia stato dato mandato di portare Rai 3 ai livelli di audience che raggiunse a La7 prima di essere allontanata da quella emittente per il fallimento del suo programma”. E meno male che non faceva casi personali. Tiro da cecchino e poi bombardamento su viale Mazzini. “Piove sul bagnato. L’anticorruzione, il Tribunale del lavoro, numeri di ascolto imbarazzanti, dirigenti superpagati a fronte di scarse capacità, credo che impongano a tutti una riflessione. L’errore è anche quello di dare troppo potere a poche persone. L’impianto democratico e pluralista su cui si basa la Rai .. “E qui l’ex Alleanza nazionale convertito al  berlusconismo, dimentica se stesso e i sui suoi trascorsi da ministro delle comunicazioni nell’era del Cavaliere rampante. Pluralismo lai, Gasparri! Un po’ di pudore, grazie. Certo, l’attuale vertice Rai sembra proprio cercarsele.

Tags: Rai
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