
Una tregua un po’ sì e molto spesso no, gli aiuti umanitari pochi quelli che arrivano a destinazione, e la nuova tregua in Siria sponsorizzata da Usa e Russia appare ora sul punto di fallire per un bersaglio colpito dalla coalizione anti-Isis a guida americana. Washington confessa di aver colpito “in modo non intenzionale” una base governativa nell’est del Paese, nei pressi di Dayr az Zor, dove le truppe lealiste resistono da mesi all’assedio dello Stato islamico. Mosca e Damasco contestano si sia trattato realmente di un errore. Il risultato certo sono 62 militari siriani morti e un centinaio di feriti.
Un alto dirigente dell’amministrazione Obama avrebbe trasmesso il proprio rammarico a Damasco attraverso la Russia. La nota conferma il rispetto della tregua ma della prosecuzione dell’azione militare contro l’Isis e il gruppo affiliato di Al-Qaida in Siria. Con bersagli un po’ meglio mirati, viene da sperare. Era stata la Russia ad avvertire gli Usa che avevano colpito militari siriani. La reazione di Damasco, ovviamente è sovraccarica: «Si tratta di un attacco grave e palese alla Siria e al suo esercito, ed è la prova certa del sostegno degli Stati Uniti a Daesh e ad altri gruppi terroristici».
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà nella notte, su richiesta della Russia, per cercare di metterci una pezza. Non induce ad ottimismo la replica di Washington alla richiesta russo-siriana che definisce «Uno stratagemma, una manovra diversiva, una richiesta cinica e ipocrita». Controreplica di Mosca quasi scontata: «Un tentativo di dirottare l’accordo di cooperazione tra Mosca e Washington”, ha detto l’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vitaly Churkin, che non insiste sulla intenzionalità Usa dell’attacco lasciando spazio e qualche speranza in un recupero notturno della situazione.
Intanto in Siria, resta drammatica e si fa più amara la condizione dei civili in attesa di un aiuto.
Per ora le popolazioni allo stremo hanno visto molto poco degli attesi convogli umanitari. Mentre le violenze aumentano gradualmente in molte regioni del Paese, compresa Aleppo e i sobborghi intorno a Damasco. La Russia ha accusato i gruppi armati dell’opposizione di avere violato la tregua almeno 55 volte nelle ultime 24 ore. Sul fronte opposti l’accusa a Damasco di almeno 13 civili uccisi, tra i quali cinque bambini. Dalle stesse fonti, la Turchia avrebbe inviato nuove truppe nel nord della Siria contro le milizie curde dell’Ypg.
A ognuno la sua guerra, mentre Aleppo e in tutta la Siria la gente muore di guerra e di fame.