Anche il terremoto 5Stelle sulle macerie di Roma

Sintesi
Terremoto 5 Stelle: Paola Muraro è indagata e Virginia Raggi sapeva. L’assessora e la sindaca ieri pomeriggio vanno dal Campidoglio a palazzo San Macuto, sede della commissione parlamentare sulle eco-mafie e sul ciclo dei rifiuti con la bugia in corpo, costrette alla catastrofica ammissione. «A fine luglio -ammette Muraro- sono venuta a conoscenza di un 335, diciamo così, articolo 256 comma 4» dice l’assessore cercando di nascondersi dietro i codici. Indagata e non per piccole cose, la sostanza. E la sindaca Raggi sapeva. E sapevano -pare, ma loro negano- anche i vertici, il direttorio pentastellato che avrebbe dovuto guidare la giovane e inesperta sindaca nel governo di Roma. Brutta aria anche in casa M5S. Ma come speravano di uscirne mentendo? Come i ragazzini che di fronte alla paura si coprono gli occhi sperando che il mostro scompaia.

Oggi
La cronaca che si rincorre, lasciata alla ‘terzietà’ Ansa. “E’ bufera nel movimento cinque stelle con la base in protesta dopo la ‘tegola’ delle indagini su Paola Muraro delle quali erano a conoscenza sia l’assessore che la sindaca stessa. La Muraro ha consegnato alla commissione Ecomafie un lungo dossier di mille pagine. Luigi Di Maio ha rinunciato a partecipare alla trasmissione ‘Politics’ e Alessandro Di Battista ha interrotto il tour: «Ci sono problemi a Roma ed è meglio tornare»”. Ma no! La Procura di Roma intento raddoppia. Non solo l’inquisita Moraro ma una indagine sulla nomina e dimissioni di Carla Raineri a capo di Gabinetto di Roma. Su chi sapeva e non sapeva della discussa assessora ad un ambiente decisamente inquinato, rischio scontro frontale tra la prima cittadina di Roma e i vertici del M5S. Muraro ma non solo.

Il vero direttorio
Le critiche piovute dall’interno del Movimento sulla nomina di Raffaele De Dominicis e sul presunto coinvolgimento dello studio legale Sammarco, per alcuni, “il vero direttorio”. Con schietta o improvvida sincerità, De Dominicis, ex procuratore generale della corte dei conti del Lazio aveva spiegato che la sua nomina ad assessore al bilancio nella giunta Raggi era stata ‘suggerita’ da amici. «Un amico, l’avvocato Sammarco, mi ha chiesto la disponibilità e io ho ritenuto di dovermi mettere a disposizione», ha detto De Dominicis. Salvo il dettaglio, non proprio piccolo piccolo, del ruolo assunto dallo studio legale che lavorò per Cesare Previti e dove, la futura sindaca di Roma, si formò come avvocato e trovò le sue principali amicizie tra le destra capitolina. La destra e la sinistra che non esistono più? Ma se la partita in corso in casa M5S romano, denunciano loro, è proprio questa ?

Rabbia 5Stelle
La base del Movimento 5 Stelle è in rivolta. Lo si capisce leggendo i commenti sul blog di Beppe Grillo.”Ieri confessano tutto (non tutti) a sorpresa. Sembrano pagati per mandare a z.. il movimento. Non ci capisco più niente, chi vuole il bene, chi vuole il male. Dovevate essere trasparenti tutti, invece …”. “L’affaire Muraro/Raggi a Roma sta minando l’intero progetto del Movimento. Trasparenza, legalità, democrazia diretta, coinvolgimento della rete, nulla di tutto ciò è stato fatto in questa imbarazzante vicenda romana, che ci fa quasi rimpiangere Marino con le sue cene a sbafo”, scrive Fabrizio D, da Roma. Demetrio R., da Firenze: “Mi spiace dirlo ma la vicenda di Roma sta imputtanado tutto il M5S. Che fare? Fuori la Muraro e poi scuse della Raggi alla Roma per bene. Solo allora sarei disposto ad una seconda possibilità alla Raggi.

Cambiare il mazzo
Un mio amico, felice penna ma gigantesca pigrizia, spiega la necessità di ‘cambiare il mazzo’, lui che a forza di arrabbiarsi a sinistra la Raggi l’aveva pure votata. Si cambia mazzo quando si sospetta che qualcuno bari. Ma a Roma, ammette l’Innominato, è diventato un gioco di carte. “Questa vince questa perde, dov’è finita? Gli addetti ai lavori le fanno girare vorticosamente e i gonzi sanno che c’è il trucco, ma non riescono a capirlo”. Lo stesso giochino del ‘sapevo, non sapevo’ tra sindaca e assessora all’ambiente di Roma. Una conclusione amara da ‘sinistro’ pentito e da votante M5S per incazzatura. «L’avventura romana dell’M5s al Campidoglio, copia furbesca e malandata di vecchi partiti e correnti..». Quasi un necrologio. Gran finale: «Si chiamerà Cinquestelle o in altro modo, probabilmente in altro modo, ma è nella logica delle cose che si cambi il mazzo».

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